Le prime 7 urgenze sul tavolo del governo M5s-Pd: i passi previsti subito su immigrazione, precari e scuola
Il giuramento, poi tutti al lavoro. Il governo giallorosso si è messo all’opera. Ed è già arrivato il primo atto del Consiglio dei ministri.
1. Impugnata legge discriminatoria per i migranti
Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, è stata impugnata una legge regionale del Friuli Venezia Giulia in materia di immigrazione poiché risulterebbe discriminatoria, in contrasto con i principi di cui all’articolo 3 della Costituzione italiana e in violazione della competenza esclusiva statale.
Nel mirino la legge n. 9 dell’8 luglio 2019: le disposizioni incriminate riguardano soprattutto gli articoli 45 e 88 (comma 3) della legge regionale. Il primo prevede che la Regione sostenga economicamente il rimpatrio degli immigrati colpiti da provvedimenti di espulsione.
Soldi, viene fatto notare, che però sarebbero stati presi dai fondi destinati all’inclusione dei migranti, contenuti in una legge regionale approvata dalla giunta di centrosinistra con presidente Serracchiani.
L’articolo 88 (comma 3) prevede, invece, che gli incentivi occupazionali regionali «possono essere concessi esclusivamente a fronte di assunzioni, inserimenti o stabilizzazioni occupazionali riguardanti soggetti che, alla data della presentazione della domanda di incentivo, risultino continuativamente residenti sul territorio regionale da almeno cinque anni».
Una misura che rischia di danneggiare non solo i migranti ma anche tutti coloro che non risiedono in Friuli-Venezia Giulia (attualmente guidata dal leghista Massimiliano Fedriga) e che, dunque, provengono da altre parti d’Italia.
2. Pugno duro del Viminale con la Alan Kurdi
Intanto dal Viminale la linea sembra essere la stessa, quella di massimo rigore nei confronti delle Ong. I capi missione della Alan Kurdi, nave della Ong tedesca Sea Eye – che proprio sabato scorso ha soccorso 13 naufraghi – hanno fatto sapere di aver chiesto al nuovo Ministero degli Interni se il decreto sicurezza bis fosse ancora valido. La risposta? «Ce l’hanno confermato».
Per il leader della missione Jan Ribbeck «anche il nuovo governo italiano mantiene una posizione di fermezza contro gli sforzi dei salvataggi di civili». Insomma, nulla è cambiato o, forse, l’ex prefetta di Milano Luciana Lamorgese non ha ancora preso in mano la spinosa questione.
3. Il ministro dello Sviluppo Economico firma i primi decreti
Intanto il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli non ha perso tempo e, nel corso della sua prima giornata di lavoro, ha firmato i primi decreti «finalizzati a favorire gli investimenti e la competitività dei territori interessati».
Nello specifico, sono stati finanziati i decreti che autorizzano il finanziamento di un programma di investimenti produttivi e l’attività di ricerca e sviluppo in Friuli Venezia Giulia; progetti di ricerca e sviluppo in Lombardia e Liguria, con l’obiettivo di sostenere i processi innovativi delle imprese interessate; un programma di sviluppo industriale per la realizzazione di prodotti e servizi innovativi in Puglia; un progetto operante nel settore turistico in Sardegna.
4. Lotta al caporalato e al lavoro nero
La ministra per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Teresa Bellanova ha annunciato di voler contrastare con ogni mezzo il caporalato e il lavoro nero. Ha incontrato i direttori generali del ministero nella Sala Paola Clemente, dedicata alla bracciante di Andria morta sul lavoro e a cui è stata dedicata la legge per il contrasto al caporalato in agricoltura. Un atto fortemente simbolico a cui la ministra tiene molto.
«Dobbiamo approcciare questo settore come un settore della modernità, che deve essere attrattivo per i giovani e contribuire alla salute dei cittadini attraverso una buona alimentazione. Quindi dobbiamo lavorare molto sull’etichettatura, sulla valorizzazione del made in Italy e moltissimo su un elemento che è quello di combattere il lavoro nero e valorizzare le imprese che concorrono scommettendo e investendo sulla qualità» ha detto il neo ministro.
5. Integrazione scuola-università e stabilizzazione dei precari
Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha due priorità: integrazione tra scuola e università e la stabilizzazione dei precari. La prima: «Non esistono da una parte la scuola e dall’altra l’università e la ricerca. Sono un’unica realtà. Vi prometto che riusciremo a realizzare questa integrazione che ci sarebbe dovuta essere da tempo».
La seconda: «Da subito ho detto che bisogna far partire i concorsi programmati. C’è poi un decreto che presenta delle criticità, bisogna lavorare a una sua rimodulazione per arrivare alla stabilizzazione dei migliaia di precari storici che hanno maturato dei diritti, che hanno le competenze e che vogliono insegnare». Già convocata una riunione su questo tema.
Il ministro, poi, ha indicato la strada per reperire i fondi, 3 miliardi, che servono per scuola, università e ricerca: «Vorrei inserire delle tassazioni – ha detto – che invitano i consumi a diventare più responsabili e al tempo stesso racimolare e trovare risorse da investire proprio nella formazione e nella ricerca».
6. Seconda fase del reddito di cittadinanza e norme sui rider
C’è anche la neo ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, che vuole «continuare l’ottimo lavoro svolto da Di Maio»: «C’è il decreto crisi aziendali con dentro fondamentali norme per i riders e importanti imprese del nostro Paese. C’è la fase due del reddito di cittadinanza che passa anche attraverso il grande ruolo che svolgeranno i navigator. C’è la lotta, che sarà serrata ve lo posso assicurare, al triste fenomeno delle morti sul lavoro, che va risolto anche attraverso un rafforzamento dell’attuale legislazione».
7. Superamento del regolamento di Dublino
Ha le idee chiare anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «Investimenti nei mercati emergenti, innovazione tecnologica, ricerca scientifica sono volani importanti per l’internazionalizzazione dell’intero sistema Paese» scrive in una lettera di saluto al corpo diplomatico.
La questione migranti sarà una delle priorità della politica estera del nuovo governo: «Intendiamo lavorare per una maggiore responsabilizzazione dell’Europa e un superamento del regolamento di Dublino» conclude il leader grillino.
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