Delitto Cerciello: i due carabinieri all’incontro con gli americani disarmati e senza tesserino
Il nuovo tassello emerso dalle indagini per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega il 26 luglio scorso è che entrambi i carabinieri arrivati sul luogo dell’incontro con i due ragazzi americani, Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, erano disarmati, in borghese e senza tesserino. Nelle ricostruzioni si era detto che dopo il delitto Cerciello Rega aveva lasciato la pistola in caserma e che Varriale aveva sparato colpi in aria. Ma non era vero.
Interrogato dal procuratore reggente Michele Prestipino, Varriale ha ammesso: «Anche la mia pistola era nell’armadietto. Eravamo in borghese con bermuda e maglietta, l’arma si sarebbe vista». I due carabinieri si sono quindi presentati in borghese, disarmati e senza tesserini di riconoscimento.
Elementi che sono in totale difformità con il regolamento della Polizia che prevede che tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine siano armati in servizio e smentiscono le prime dichiarazioni del carabiniere Andrea Varriale, che aveva sostenuto che, dopo aver mostrato il tesserino della polizia, si sarebbe scatenata la furia omicida di Elder.
Un nuovo video
Parallelamente, negli atti dell’inchiesta è stato depositato un video in cui vengono ripresi Finningan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjort mentre sembrano “perlustrare” la zona dove poi sarebbe avvenuto l’omicidio del vicebrigadiere.
Non è ancora chiaro se i due americani fossero alla ricerca di un luogo dove appostarsi in attesa di Sergio Brugiatelli, l’uomo che ha chiamato i carabinieri dopo che i due giovani avevano rubato il suo zaino dopo essersi accorti di aver ricevuto due pasticche di paracetamolo e non dosi di cocaina, o siano stati sorpresi dall’arrivo dei due carabinieri in borghese, temendo che volessero aggredirli, come sostiene l’avvocato della difesa.
L’udienza in Tribunale
L’udienza di Natale Hjorth davanti al tribunale del Riesame è slittata al 16 settembre, mentre i legali di Elder, reo confesso dell’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega, hanno rinunciato al ricorso al Tribunale della Libertà.
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