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Paola Pisano, prima ministra per l’Innovazione in Italia: le tre sfide sul futuro che ormai non possono più aspettare

06 Settembre 2019 - 08:07 Valerio Berra
L'ex assessore di Torino ha davanti a sé una serie di sfide complesse. La strada per la digitalizzazione dell'Italia è lunga, e non passa solo da suo ministero

Predecessore: carica creata. La pagina Wikipedia di Paola Pisano è stata appena aggiornata e nello spazio in cui dovrebbe esserci il nome di chi l’ha preceduta nel suo nuovo ruolo è stata inserita solo questa formula. Il ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione nasce con il governo Conte 2 e, anche se la sua agenda non è ancora stata divulgata, i dossier sul tavolo sono già parecchi.

Pisano può contare su un’esperienza come assessore al comune di Torino, sempre nel campo dell’innovazione, e soprattutto di anni di docenza all’Università di Torino, dove si occupa di Gestione dell’Innovazione.

Nel gennaio scorso i lettori della rivista Digitalic Mag l’hanno eletta «donna più influente nel mondo del digitale», dandole oltre il 40% dei loro voti in una competizione in cui erano inserite anche l’astronauta Samantha Cristoforetti e la beauty influencer (una delle prime in Italia) Clio Zamatteo.

La partita sul 5G

Il 5G è la prossima generazione di rete mobile. Un cambio di passo non indifferente, visto che stiamo parlando di una tecnologia che permetterà ai dati di viaggiare ad una velocità superiore di almeno 30 volte a quella che utilizziamo ora. Il valore strategico del 5G è legato soprattutto alla Industry 4.0, quell’insieme di tecnologie che permettono alle aziende di mettere in comunicazione tra loro i macchinari e automatizzare tutta una serie di operazioni.

Negli ultimi mesi si è parlato molto di questa rete, soprattutto in relazione ai problemi legati alla sicurezza. Uno dei partner più importanti per la sua costruzione in Italia è Huawei, azienda con cui gli Stati Uniti hanno cominciato un conflitto economico e giudiziario, tanto da minacciare di non condividere informazioni riservate con gli Stati europei che avevano stretto accordi con il colosso di Shenzen.

Uno dei provvedimenti presi durante la riunione del primo Consiglio dei Ministri del Conte 2 è andato proprio in questa direzione. Il nuovo esecutivo ha scelto di attivare il suo golden power, la possibilità di ridefinire un accordo già in atto, per indirizzare gli operatori telefonici che lavorano in Italia verso una normativa più stretta, in termini di sicurezza, della rete 5G.

Il piano Impresa 4.0

Il piano Impresa 4.0 ha raccolto durante il primo governo Conte l’eredità del piano Industry 4.0, varato nel settembre 2016 dal governo Renzi, quando a ricoprire l’incarico di ministro allo Sviluppo Economico era Carlo Calenda. Scopo di questo progetto era incentivare le aziende italiane ad affrontare tutti i passaggi necessari a entrare nella quarta rivoluzione industriale.

Il piano Industry 4.0 comprendeva una serie di agevolazioni fiscali orientate all’acquisto di nuovi macchinari, alla formazione del personale e a favorire gli investimenti di capitali privati. Provvedimenti che sono stati ridimensionati da Luigi Di Maio nel passaggio Impresa 4.0 e che ora potrebbero essere presi di nuovo in considerazione. Ora come capo del ministero dello Sviluppo Economico è stato scelto Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Senato.

L’Agenzia per l’Italia Digitale

Il fatto che in Italia esista per la prima volta un ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione non vuol dire che i precedenti governi non si siano mai occupati di questo temo. Nel 2011 l’esecutivo guidato da Mario Monti aveva dato vita all’Agenzia per l’Italia Digitale, un’agenzia pubblica nata proprio per portare avanti i progetti legati al tema del digitale in Italia.

Il nome di questa struttura era diventato abbastanza noto nel 2016, quando Matteo Renzi aveva chiamato a dirigerla Diego Piacentini, senior vice presidente international di Amazon. Piacentini era rimasto due anni alla guida dell’agenzia, per poi lasciarla nell’ottobre 2018. Ora Paola Pisano dovrà decidere come relazionarsi con questa Agenzia e come, o se, portare avanti gli obiettivi fissati nella sua agenda.

Foto di copertina: Elaborazione grafica di Vincenzo Monaco

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