Russia, blitz negli uffici dell’oppositore anti-Putin Navalny: perquisizioni alla vigilia delle elezioni locali
La polizia russa ha fatto irruzione in tre degli uffici del leader dell’opposizione Alexei Navalny, a Mosca. La perquisizione ha avuto luogo proprio alla vigilia dell’elezione locale in occasione della quale Navalny sta chiedendo agli elettori di boicottare i candidati sostenuti dal Cremlino.
Non può infatti sfuggire che il blitz delle forze dell’ordine negli uffici del leader dell’opposizione anticipa di poco il voto di domenica 8 settembre, appuntamento che ha acceso le proteste di piazza nel corso dell’estate nella capitale russa.
A scatenare la protesta è stata la decisione della commissione elettorale che ha impedito a diverse figure dell’opposizione di candidarsi alle municipali moscovite. E, tra i candidati esclusi, sono compresi ovviamente anche alcuni degli alleati di Navalny.
La perquisizione e gli arresti
Almeno nove persone – secondo quanto riporta il Moscow Times – sono state arrestate nell’ufficio di Navalny e portate in una stazione di polizia, per poi essere rilasciate per mancanza accuse.
Tra le giustificazioni usate dalla polizia russa per motivare l’irruzione negli uffici di Navalny, l’indagine aperta su presunte sommosse civili di massa durante le proteste del 27 luglio.
Alcuni danni registrati dopo il blitz delle forze dell’ordine, sono state documentate sul canale YouTube di Navalny. Un video mostra scaffali vuoti, computer e server danneggiati, casseforti aperte e una delle stanze usata per archiviare filmati popolari che finiscono in rete mezza vuota.
La strategia del «voto intelligente»
Alexei Navalny ha invitato i suoi sostenitori a votare per i candidati più quotati e meglio posizionati così da ottenere la vittoria sugli attuali titolari allineati al Cremlino. In questo consiste la strategia di «voto intelligente» promossa dal leader dell’opposizione.
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