«Tempo sei mesi e ti spari»: Rai avvia procedimento contro il caporedattore che augura morte a Salvini
«Caro Matteo Salvini, lo so che stai facendo finta di niente, anzi spacci disfatta per vittoria». Inizia così il post del caporedattore di RadioRai Fabio Sanfilippo che è costato al giornalista l’avvio di un procedimento disciplinare nei suoi confronti.
Nel post, Sanfilippo non solo attacca duramente l’ormai ex ministro dell’Interno, ma arriva ad augurargli la morte: «Non hai un lavoro, non sai fare niente…hai perso il ruolo da ministro, certo con la vita che ti eri abituato a fare tempo sei mesi e ti spari, nemico mio».
Il giornalista, poi, tira in causa anche la figlia di sei anni di Matteo Salvini: «Mi dispiace per tua figlia, ma avrà tempo per riprendersi, basta farla seguire da persone qualificate», ha scritto Sanfilippo.
Un post, da cui la Rai ha preso le distanze, annunciando di aver avviato un procedimento disciplinare nei confronti del caporedattore di Rai Radio1. «L’azienda considera gravissime le affermazioni fatte dal giornalista sul proprio profilo Facebook. All’inizio della settimana prossima la Rai emanerà una disposizione sull’uso dei social da parte dei propri dipendenti», scrivono in una nota.
Ma con il nuovo #governogiallorosso non doveva essere finita la stagione dell’odio? O forse, come al solito in Italia, l’odio è accettabile sempre e solo quando viene rivolto verso una certa parte politica? #fabiosanfilippo pic.twitter.com/3mheihmDva
— fabio (@fabioper66) September 6, 2019
«Giornalista del servizio pubblico pagato dagli italiani, ma come si permette? Questi sono i colti, democratici, intelligenti: prendersela con una bimba di 6 anni…Non lo odio, mi fa solo pena, gli mando un abbraccio di compassione », ha commentato Salvini su Facebook. «Sono felice di rispondere con il Vangelo: amate i vostri nemici e fate del bene a chi vi odia», ha detto poi, ha detto intervenendo alla festa provinciale della Lega di Terni.
Il leghista Massimiliano Capitanio ha annunciato iniziative in commissione Vigilanza Rai di cui fa parte. Dal post hanno preso le distanze anche esponenti del Pd tra cui il segretario della commissione di Vigilanza Michele Anzaldi e Matteo Renzi.
«Nell’ultimo mese ho combattuto una durissima battaglia per mandare Matteo Salvini a casa…ma rabbrividisco quando leggo il post di un giornalista Rai che parla del suicidio di Salvini entro sei mesi e tira in ballo la figlia del leader leghista. C’è un limite di decenza e di rispetto umano che questo giornalista della Rai avrebbe dovuto rispettare. La mia solidarietà a Matteo Salvini, alla sua famiglia, alla piccola bimba ed alla sua mamma. La politica non può divenire barbarie», ha scritto Renzi su Facebook.
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