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Dieci arresti in Abruzzo per terrorismo. C’è anche un imam del Teramano

07 Settembre 2019 - 11:56 Redazione
In un'intercettazione tra due indagati, anche un riferimento all'attacco terroristico nella capitale francese: «Che botta però a Parigi»

Reati finanziari con finalità di terrorismo: queste le accuse contestate a 10 persone arrestate questa mattina in Abruzzo, tra cui un Imam (della moschea di Martinsicuro, Teramo) e una commercialista. Si tratta di 2 italiani e 8 persone di origine tunisina.

Le accuse

Secondo la procura de L’Aquila, tramite alcune società gli arrestati avrebbero distratto ingenti somme di denaro, in parte frutto di evasione fiscale, da destinare anche al finanziamento di attività riconducibili all’organizzazione radicale islamica “Al-Nusra”, un gruppo armato attivo dal 2012 in Siria e in Libano. Una parte dei finanziamenti invece erano diretti a Imam che si trovavano in Italia, uno dei quali – l’imam della moschea Dar Assalam di Martinsicuro in provincia di Teramo – era già stato condannato in via definitiva per associazione con finalità di terrorismo internazionale.

In un’intercettazione tra due indagati, anche un riferimento all’attacco terroristico nella capitale francese: «Che botta però a Parigi. Mi tengo la mia opinione per me e me la tengo nel cuore. Non è la questione credere o non credere – dice uno – se ti è piaciuta o non ti è piaciuta. Con loro che uccidono i nostri figli, noi uccidiamo i loro figli, con loro che uccidono le nostre donne, noi uccidiamo le loro donne».

In corso anche il sequestro di somme ed immobili per oltre un milione di euro. I finanziamenti venivano fatti arrivare in Siria tramite una serie di passaggi intermedi, tra cui la Turchia dove i fondi venivano raccolti per poi finanziare il trasferimento di militanti impegnati a combattere le forze del presidente della Siria Bashar al-Assad.

Tra le persone arrestate ci sarebbe anche una commercialista di Torino, accusata di aver agevolato l’evasione fiscale. La raccolta fondi invece avveniva tramite società attive in una serie di settori, tutte di proprietà di un’unica persona, un tunisino residente a Torino ma domiciliato ad Alba Adriatica.

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