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Mimmo Lucano dopo l’esilio: «Tornerei a fare il sindaco, il dramma sociale non è l’immigrazione» – Il video

07 Settembre 2019 - 00:13 Fabio Giuffrida
Ha potuto riabbracciare la sua Riace e stare accanto al padre anziano e gravemente malato

«Fare il sindaco è una delle cose che politicamente più mi appassiona, c’è un rapporto diretto con la comunità. Ti rendi conto che quello che fai ha un valore», queste le parole, rilasciate a Tgcom24, di Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace che finalmente ha fatto ritorno nel suo paese per stare vicino al padre anziano e gravemente malato.

Il divieto di dimora

Il Tribunale di Locri, infatti, ha revocato il divieto di dimora – emesso a ottobre nei suoi confronti come misura alternativa agli arresti domiciliari – nell’ambito dell’inchiesta sui presunti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei migranti a Riace.

La petizione

«Mi sono stati offerti altri ruoli nella politica, ma ho rifiutato» ha aggiunto. Per lui si era mobilitato il “Comitato Undici Giugno” che aveva raccolto oltre 90 mila firme per chiedere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di far ritornare Lucano a Riace.

Il modello Riace

Lui, adesso, respinge tutte le accuse e si dice orgoglioso del “modello Riace”: «Mi sono accorto che gli sbarchi invece di essere un problema, erano un’opportunità. Il mio paese appartiene a quelle aree che si sono spopolate per effetto dell’emigrazione e dei forti condizionamenti della criminalità organizzata. Il dramma sociale non è l’immigrazione».

Foto in copertina e video: Comitato Undici Giugno | Facebook

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