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Svastica sul volto dell’assessora del Veneto, la solidarietà del governatore Luca Zaia

07 Settembre 2019 - 21:26 Redazione
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L'immagine era stata pubblicata sul profilo Instagram del Coordinamento Studenti Medi di Padova

Luca Zaia, presidente del Veneto, ha espresso solidarietà alla collega di giunta, Elena Donazzan, in merito alla pubblicazione di un fotomontaggio in cui compare l’assessora regionale all’Istruzione e al Lavoro con una svastica insanguinata sulla fronte. Quello commesso dal Coordinamento Studenti Medi di Padova è un «gesto volgare e violento»: così lo ha definito, senza mezzi termini, il governatore Zaia. L’assessora denuncerà il fatto.

Cosa è successo

L’immagine era stata pubblicata su Instagram dal Coordinamento Studenti Medi di Padova come protesta all’annunciata partecipazione dell’assessora a un convegno promosso da CasaPound a Verona. «Azione grave che – precisa Zaia – non va derubricata a semplice errore, ma che mi auguro possa essere perseguita nelle sedi adeguate perché la sua gravità va oltre il fatto specifico».

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VITTIMISMO DEI CAMERATI  L’assessora all’istruzione del Veneto dialoga con i fascisti e censura gli/le student*. Ringraziamo la “Nostra” assessora all’istruzione per la premura e la tempestività che impiega nell’arginare i movimenti violenti come il nostro all’interno delle scuole, denunciandoci e facendo rimuovere un post che ha intelligentemente ripostato sulla sua pagina. Troviamo una grande contraddizione però nel suo ostinato appoggio al movimento neofascista Casapound e la partecipazione ai loro congressi rendendosi cieca per convenienza di quanto il potere concentrato, l’esclusione, e quindi la violenza siano connaturati al fascismo. Fortunatamente c’è qualcuno che, grazie alle lotte partigiane che l’assessora condanna, può parlare liberamente e pubblicamente smascherando chi cerca di propinarci pensieri di estrema destra. Le ricordiamo che per quanto cerchi di camuffarsi a paladina della non violenza ha una svastica incisa in testa! Crediamo che in una fase storica incerta come questa sia importante che l’istruzione si schieri dalla parte della democrazia e che anzi alla luce della crisi continua del capitalismo sia necessario mettere in discussione un sistema inadatto a prevenire e risolvere i reali problemi, a darci reali sicurezze: quelle fatte di diritti. Dal diritto d’espressione a chi in questo si riconosce (che Donazzan e i suoi amichetti vorrebbero ostacolare), al diritto allo studio, alla casa, al reddito, a vivere una vita degna in un ambiente non devastato dall’inquinamento. Sarebbe interessante se facesse visita alla nostra prima assemblea pubblica di quest’anno, il 16 Settembre ai Giardini dell’Arena alle 14.30, per spiegarci come la sua complicità con i partiti neofascisti sia un sintomo di natura non violenta e contro la diffusione dell’odio.

Un post condiviso da Coordinamento Studenti Medi (@csm_padova) in data:

«In un momento in cui si fa un gran parlare della necessità di rafforzare la lotta alla violenza verso le donne – conclude Zaia – una donna e una brava amministratrice viene messa nel mirino con un gesto di rara violenza che richiama a sua volta violenze storiche e regimi che non bisogna dimenticare. Mai. Gran brutta cosa, come l’aria che tira di sempre meno rispetto per le persone e per la democrazia».

La replica dell’assessora

«Una pagliacciata volgare contro la mia partecipazione al convegno promosso da CasaPound a Verona. Trovo pericoloso questo violento attacco alla mia persona, un’azione che alimenta odio e richiama alla memoria alcune tra le pagine più brutte della nostra nazione, quando le donne fasciste venivano rasate, violentate e sfregiate dai partigiani: è questo che vogliono? Denuncerò il fatto alle autorità competenti, per impedire che questi violenti continuino indisturbati nel loro alimentare odio contro tutto e tutti», ha scritto Elena Donazzan su Facebook.

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