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L’alleanza M5S-Pd si può replicare alle elezioni regionali?

08 Settembre 2019 - 10:33 Francesca Martelli
L'ipotesi di un asse giallorosso anche per le prossime consultazioni in Umbria, Emilia Romagna e Calabria

Umbria, Emilia Romagna e Calabria. Sono queste le prossime regioni in cui si andrà al voto. La prima, a causa delle dimissioni anticipate di Catiuscia Marini, e le altre due (con data ancora da definire) per la fine naturale della legislatura: tre casi in cui si misureranno le nuove alleanze del governo Conte 2.

LeU apre ai 5 Stelle per le Amministrative

Sulle pagine del Corriere della Sera, il neo-ministro della Salute Roberto Speranza (LeU) si è già esposto: «Allearsi col M5S alle amministrative? Se ne può parlare anche subito, già per le prossime elezioni regionali». Il Movimento 5 Stelle, che finora si è sempre presentato da solo alle elezioni, a luglio ha modificato le regole: dalle prossime Regionali potrà presentarsi alle elezioni insieme a liste civiche. E non è detto che il regolamento interno non possa ulteriormente essere modificato.

Salvini riparte dai comizi elettorali

La Lega aveva messo nel mirino l’Umbria – «la prossima regione da conquistare» – già mesi fa. Alle Politiche del 2018 il Carroccio si era affermato come terzo partito con il 20,2% (dopo M5s e Pd) rispetto al 4,1% delle Politiche del 2013. Salvini, passato da vice-premier a senatore semplice dopo la crisi di governo, guarda alle prossime elezioni come trampolino di lancio per la sua risalita politica.

Così in Emilia-Romagna, Lucia Borgonzoni che fino a qualche mese fa aveva qualche perplessità nel lasciare il posto da sottosegretario per correre nella sua Regione, ora diventa uno degli alfieri della strategia del Carroccio. E il segretario della Lega già oggi sarà a Bologna per lanciare la sua candidatura a presidente della Regione.

Il Pd guida le Regioni che andranno al voto

Il Partito Democratico cerca di difendere le tre regioni che andranno al voto dall’assalto leghista. Per le elezioni in Umbria (dove si voterà il 27 ottobre a causa dell’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto esponenti Dem), il commissario del Pd umbro, Walter Verini, era stato tra i primi a proporre una convergenza con i 5 Stelle anche sulle Regionali. L’appello difficilmente potrà essere accolto dai 5 Stelle, tra l’altro ancora alle prese con la selezione dei candidati per il consiglio regionale.

C’è chi pensa a un avvicinamento Pd-M5S post-voto. Lo ha ipotizzato Pier Luigi Bersani per l’Emilia-Romagna: «Volete dare l’Emilia-Romagna alla destra? Guardate che siete decisivi…”», ha detto dal palco della festa di Articolo1-Mdp di Bologna, pochi giorni fa. In caso di ballottaggio, in Emilia-Romagna come in Calabria, i voti dei 5 Stelle – fa notare Bersani – saranno determinanti per il centrosinistra. Ma nel caso della regione guidata dal renziano Stefano Bonaccini, c’è un macigno che pesa sui rapporti tra Pd e 5 Stelle. Solo tre parole: «E allora Bibbiano?».

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