Facebook chiude i profili di CasaPound e Forza Nuova, i militanti gridano (su Twitter) alla censura politica
«Diffondono odio». Per questo decine di pagine legate a CasaPound e Forza Nuova sono state rimosse dai due più importanti social network, Facebook e Instagram. Immediata la reazione dei diretti coinvolti che, non potendo più utilizzare i loro account su Facebook, si sono riversati su Twitter.
«Abuso di una multinazionale»
Tre i tweet di Simone Di Stefano che prima annuncia la chiusura della sua pagina, quella di CasaPound e quella dei «nostri consiglieri comunali democraticamente eletti» e poi parla di «abuso commesso da una multinazionale privata in sfregio alla legge italiana». «Uno sputo in faccia alla democrazia», dice il segretario di CasaPound.
Secondo Di Stefano, la cui pagina è ancora irraggiungibile su Facebook, si tratterebbe di un «segnale chiaro di censura che per ora colpisce noi, ma è indirizzato a tutta l’opposizione al governo Pd-5 Stelle».
La soluzione, secondo Di Stefano, sarebbe quella di un intervento da parte dello Stato perché «su un simile social non può valere la legge privata di una multinazionale».
«Le persone e le organizzazioni che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono non trovano posto su Facebook e Instagram. Gli account che abbiamo rimosso violano questa policy e non potranno più essere presenti su Facebook o Instagram». È stata la replica del popolare social network che, dunque, non intende fare passi indietro.
«La mannaia dei nuovi inquisitori della rete»
Secondo Il Primato Nazionale, quotidiano sovranista vicino a CasaPound, si tratterebbe di «un’incredibile quanto vergognosa censura che la dice lunga sulla libertà di espressione garantita da certi social network». Parlano della «mannaia dei nuovi inquisitori della rete» e dei «gendarmi del pensiero unico che hanno visto bene di esultare» alla notizia della cancellazione dei loro account da parte di Facebook.
Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, si spinge oltre e parla della «polizia politica di Zuckerberg» che, a suo dire, cercherebbe di «colpire la campagna di Forza Nuova contro il governo di estrema sinistra e Bruxelles»: «Risponderemo con più piazza e più reclutamento», scrive.
Gridano alla censura politica
La faccenda è tutta politica anche per Andrea Bonazza, uno dei coordinatori regionali di CasaPound, secondo cui il governo «non ha perso tempo a eliminare l’opposizione».
Carlotta Chiaraluce, coordinatrice di CasaPound al X Municipio di Roma, invece, pubblicando un tweet del giornalista Emiliano Fittipaldi, attacca la stampa definendo il cronista dell’Espresso una «penna di regime».
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