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Genova, annullato l’«Aperitivo con lo stalker»: dopo la bufera contro lo scrittore che critica le leggi antiviolenza sulle donne

11 Settembre 2019 - 11:20 Redazione
Autore di blog, libri e pagine Facebook contro le "nazifemmine", Davide Stasi sarà a Genova Levante per commentare i rischi (per gli uomini) di una legge contro stalking e revenge porn. In un post scherzò su Lucia Annibali

L’ “Aperitivo con lo Stalker” è diventato una diretta Facebook. L’evento – presieduto da Davide Stasi e che nei giorni scorsi aveva scatenato polemiche – è stato annullato. Ad annunciarlo è lo stesso Stasi sul suo blog “Stalker sarai tu“.

L’evento, che avrebbe dovuto svolgersi a Genova e sulla locandina vantava il patrocinio del Comune, ha scatenato molte polemiche per le posizioni di Stati in merito alle leggi antiviolenza sulle donne, come quella sullo stalking che lo scrittore (autore di due libri) avrebbe definito «studiata a tavolino per incastrare gli uomini».

Le proteste, di forze politiche e associazioni, riguardavano soprattutto il finanziamento del Comune di Genova all’evento, anche se il Municipio ha smentito di aver concesso il patrocinio. «Chi ha utilizzato impropriamente il logo del Comune ne risponderà nelle sedi opportune», ha fatto sapere in una nota.

Il 20 settembre, il monologo di Stasi ci sarà lo stesso, non in un locale di Genova, ma su Facebook. «Dunque alla fine mi è stato fatto un regalo. Invece che a 20 o 30 persone, avrò l’opportunità di parlare a un gruppo più folto, chissà quanto. Lo farò da un posto da cui non posso essere cacciato: lo studio di casa mia. Senza alcun patrocinio di nessuno, che non ne ho bisogno. E, come per l’evento “dal vero”, invito giornalisti, politici, e tutti coloro che mi hanno mandato insulti di ogni tipo, saranno i primi a collegarsi», scrive lo scrittore sul blog.

Chi è Davide Stasi

Oltre al blog “Stalker sarai tu” (e l’omonima pagina Facebook) Stasi ha scritto due libri: Stalker sarai tu: incastrati da una legge sbagliata, Congiura azzurra (Frilli, 2003) e Ingranaggi.

Nel 2017 ha scritto un post su Facebook, recuperato da la Repubblica prima che chiudesse il profilo al pubblico, “dedicato”, se così si può dire, a Lucia Annibali, la donna sfregiata con l’acido dal compagno, diventata poi simbolo delle donne vittime della violenza maschile.

«D’ora in poi vietato parlare di “acidità” di stomaco o chiedere al farmacista dell’ “acido acetilsalicillico”», scriveva “ironicamente”. «Si rischierà la denuncia per molestie dalla “cavaliera” Annibali. Non c’è limite al ridicolo».

Screen recuperato da Repubblica

In risposta ai giornalisti che si sono accorti dell’evento e hanno ripreso il suo post su Annibali, Stasi aveva replicato sul blog con un articolo intitolato “Il bavaglio è già pronto” : «I giornalisti vanno a pescare un mio vecchio post su Facebook, decontestualizzandolo (furbetti…). E titolano come se io avessi dileggiato Lucia Annibali, cosa che non ho fatto e non farei mai».

Nel blog, Stasi ha scelto di inserire il tag “Ro$a No$tra“, per denunciare quella che secondo lui viene imposta come la versione ufficiale dei fatti in tema di violenza sulle donne. Tra i suoi bersagli preferiti c’è il Codice Rosso, la legge approvata dal Conte I e promossa da Giulia Bongiorno, che per lui rappresenta «la solita retorica per guadagnare qualche pugno di voti facendo leva su un problema gonfiato ad arte».

Più giù, nell’articolo in difesa dell’attore e assessore leghista Andrea Buscemi condannato per stalking, vengono definite «bulle» le attiviste della Casa della Donna di Pisa, che lo hanno criticato, a parer suo, «con una ferocia di cui solo le portatrici d’interesse dei centri antiviolenza possono essere capaci».

Non mancano poi le odi alla famiglia naturale e le critiche alla comunità LGBTQ+. In un post sul blog firmato da Giuseppe Augello, intitolato “La famiglia non è un ideologia, vivrà“, si legge: «La famiglia composta da un padre nato per esserne responsabile, tanto da essere soggetto a suicidio da sua privazione, una madre realmente femminile e preziosa, insostituibile compagna, quando non contaminata da meningococco isterius nazifeminas, e i loro figli».

Lasciando da parte per un momento i contenuti dei suoi scritti, la vera domanda rimane una: perché il Municipio genovese ha deciso di dare voce e patrocinare un evento del genere?

La replica di Davide Stasi

Relativamente al vostro articolo, ritengo che il pensiero e la descrizione che mi vengono attribuiti sono assolutamente falsi. Nel merito, io non ho mai sostenuto di “odiare” le leggi antiviolenza sulle donne, né che la legge antistalking sia stata studiata a tavolino; inoltre il profilo personale è stato chiuso al pubblico tempo fa e non ora, come allude l’articolo.

Davide Stasi

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