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Salvini ieri: ognuno è innocente fino a condanna definitiva. Ma allora si scusi con Ajhan Veapi. Ricorda?

11 Settembre 2019 - 12:48 David Puente
Quando Ajhan venne arrestato Salvini attaccò gli esponenti del PD. La presunzione di innocenza per chi vale?

«In un Paese civile e in un Paese libero si è condannati quando si è condannati dalla giustizia in via definitiva, ma prima si è innocenti» ha dichiarato Matteo Salvini replicando a Giuseppe Conte al Senato durante la discussione del voto di fiducia al Governo M5s-Pd.

Nel 2016 l’allora eurodeputato leghista attaccò duramente la giunta regionale del Friuli Venezia Giulia a seguito dell’arresto di Ajhan Veapi, cittadino macedone accusato di essere un reclutatore dell’Isis:

A Pordenone arrestato per TERRORISMO islamico un immigrato macedone. Veniva COCCOLATO dalla Regione Friuli-Venezia Giulia con un sussidio di 500 euro al mese. Siamo governati da pericolosi INCAPACI, Renzi e Serracchiani vi manderemo a casa!

Il post Facebook di Salvini in merito all’arresto del macedone Ajhan Veapi

Ajhan Veapi era stato condannato in primo e in secondo grado nel 2018 a 4 anni e 8 mesi, ma lo scorso maggio la Cassazione aveva annullato le decisioni dei giudici con rinvio a un nuovo processo.

Il 10 settembre 2019 la Corte d’Appello di Venezia emette la nuova sentenza: assolto per non aver commesso il fatto. Nonostante tutto, Ajhan si è fatto 3 anni e mezzo di carcere – a Venezia, Nuoro e Sassari – da innocente.

La presunzione di innocenza per chi vale? Rileggendo il resoconto stenografico del Senato riscontriamo che Matteo Salvini precisa il suo pensiero:

A proposito di giustizia, abbiamo un’idea di giustizia, presidente Conte Monti, che prevede che gli italiani siano persone perbene, oneste e innocenti fino a prova contraria.

La Costituzione italiana, al contrario, non fa distinzioni. Ecco cosa prevede l’articolo 27:

La responsabilità penale è personale. L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.

Ajhan Veapi era accusato di essere forse il braccio destro di Bilal Bosnic, un imam ritenuto uno dei reclutatori dei foreign fighters combattenti in Siria. Ajhan avrebbe soltanto invitato Bosnic a tenere dei sermoni nella sua città, secondo la difesa era estraneo alle faccende legate al terrorismo islamico.

Fonte video: Vista | Alexander Jakhnagiev

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