Istat, nel secondo trimestre la disoccupazione cala a 9,9%: il livello più basso da fine 2011
Nel secondo trimestre dell’anno, la disoccupazione scende di 0,4 punti percentuali, arrivando al 9,9%: il livello più basso da otto anni, quando nel quarto trimestre del 2011 toccò quota 9,2%.
Sono i dati diffusi dall’Istat sul mercato del lavoro. Nel secondo trimestre il numero degli occupati è cresciuto dello 0,6%, 130mila unità. Ad aumentare sono soprattutto i «dipendenti permanenti» (+97 mila, +0,7%), seguiti dai «dipendenti a termine» (+16 mila, +0,5%) e degli «indipendenti» (+17 mila, +0,3%). L’occupazione è aumentata anche rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno: con 78 mila occupati in più (+0,3%).
Secondo le stime dell’Istituto di statistica, gli occupati risultano pari a 23 milioni 390 mila persone. Nel confronto rispetto al trimestre precedente, la crescita è più accentuata nel Mezzogiorno (+1,1%) rispetto al Nord e al Centro (+0,4% e +0,3%, rispettivamente). Per quanto riguarda invece i disoccupati, la stima scende a 2 milioni 545 mila persone. Il tasso di inattività rimane stabile al 34,3% in tre mesi.
In aumento il costo del lavoro
Cresce anche il costo del lavoro: +0,1% rispetto al trimestre precedente e +2,4% rispetto allo stesso trimestre del 2018. L’aumento è dovuto in parte alle retribuzioni (+0,1% su base congiunturale e +1,6% su base annua) e in parte agli oneri sociali ( +0,3% su base congiunturale e +4,5% su base annua).
Come cercano lavoro gli italiani
Nella ricerca del lavoro, gli italiani continuano, a rivolgersi soprattutto a parenti, amici e conoscenti (82%). Segue l’invio di curriculum (65,4%) e la ricerca su internet (55,6%). Ma è in aumento anche il numero di disoccupati che nell’ultimo trimestre, per cercare un lavoro, ha contatto un centro per l’impiego (+1,1%) e quello di chi si è rivolto alle agenzie di somministrazione (1,6 punti).
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