Esclusivo – Le due linee del M5s sulle alleanza con il Pd e l’occasione Lazio
Ieri vi abbiamo dato conto degli effetti sulla scena politica del secco “no” arrivato in tempo reale dal M5s all’apertura di Franceschini, rilanciata da Zingaretti, ad allargare alle elezioni regionali l’intesa di governo. Quel no, firmato “fonti del M5s”, è stato voluto e vistato da Luigi Di Maio. Ma anche questa volta, come altre nelle 5 settimane che hanno cambiato la faccia politica dell’Italia, il capo politico del M5s ha scoperto che nelle sue fila c’era chi la pensava diversamente.
Non solo, le scelte di questa mattina sul completamento della squadra di governo hanno improvvisamente creato le condizioni per un assaggio di quel che potrebbe succedere, e proprio nella regione il cui governatore è il segretario del Pd. Infatti nella lista dei sottosegretari indicati dal Partito Democratico ci sono Lorenza Bonaccorsi e Giampaolo Manzella, entrambi assessori nella giunta regionale laziale.
In realtà nella scelta dei due per la squadra dei sottosegretari non c’è nulla di strano. Zingaretti ha indicato due collaboratori di cui si fida e ha stima (Manzella è con lui fin dai tempi della Provincia di Roma). Ma la scelta ha un sincronismo perfetto con l’uscita di Roberta Lombardi stamane su la Repubblica, che apre a intese regionali tra le due forze. Non sfugge a nessuno la somma di coincidenze: la Lombardi, prima capogruppo alla Camera del Movimento nel 2013, è stata lo scorso anno l’avversaria di Zingaretti nella corsa elettorale per la regione Lazio.
«Nel lavoro in regione Lazio c’è stato un percorso fatto quotidianamente che mi ha portata a dire: su alcuni temi si può dialogare» ha detto la Lombardi. C’è chi ha ipotizzato che ora Zingaretti potrebbe chiedere ai 5 stelle di indicare in sostituzione di Manzella e Bonaccorsi due nomi di tecnici per “aprire”la giunta. Ma, a quanto Open ha potuto verificare, le cose stanno diversamente: chi si è confrontato con Roberta Lombardi (in questa fase considerata la più vicina tra tutti i dirigenti del Movimento alle posizioni di Beppe Grillo) ritiene che la linea sia più graduale e ambiziosa.
E la riassume così: Zingaretti intanto riadegui la giunta in modo visibilmente provvisorio, e poi apra la trattativa. Se il M5s “lombardiano” entrerà nel governo della Regione Lazio lo farà apertamente, con un adeguato numero e peso di deleghe, e magari con la stessa Lombardi vice presidente.
Ma il M5s non è vincolato a fare accordi solo con liste locali? Non c’è problema: anche quella norma può essere cambiata dal voto sulla piattaforma Rousseau…
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