La lunga notte dei sottosegretari. Giuramento già in mattinata?
Tutto in una notte. L’accelerazione sulla nomina dei sottosegretari del governo giallorosso è partita nella serata del 12 settembre dopo le (ennesime) pressioni del premier Conte (e quelle silenti del Quirinale) per la chiusura delle liste. Secondo quanto si apprende da fonti di governo, l’idea sarebbe quella di permettere il giuramento già nella mattinata di venerdì.
La scelta di velocizzare, e di non rimandare alla prossima settimana come si era ipotizzato a un certo punto della trattativa, sarebbe maturata, su auspicio dello stesso premier, dopo un colloquio a margine del Consiglio dei ministri con Dario Franceschini, anche lui dell’idea di chiudere entro la settimana, e con Luigi Di Maio.
I nodi sarebbero però ancora da sciogliere, più che in casa Pd, nella lista del M5S. Ma l’accelerazione si è concretizzata nell’annuncio di una riunione del Consiglio dei ministri prevista alle 9.30 del 13 settembre. Nel Cdm è attesa quindi la nomina dei nuovi sottosegretari. La trattativa però si protrarrà fino alle ore precedenti al vertice.
I nomi che continuano a circolare, fra quelli con maggiori certezze di entrare nell’esecutivo e quelli più in bilico, sono gli stessi da ormai 48 ore. La partita si gioca soprattutto all’interno delle “cinquine” proposte a Luigi Di Maio dalle componenti pentastellate delle Commissioni. Cinque nomi (in alcuni casi anche di più) e gli scontenti alla fine saranno maggioranza. Il capo politico dovrà trovare una sintesi fra la volontà di discontinuità chiesta dai gruppi e l’esigenza di accontentare un drappello di ex del governo gialloverde.
La quadra, per la parte che riguarda la ripartizione fra le forze politiche, sembra ormai trovata: delle 42 caselle, fra sottosegretari e viceministri, 22 dovrebbero andare al Movimento 5 Stelle, 18 al Partito Democratico e 2 a Liberi e Uguali. Resta soltanto da dare un nome alle tessere del domino.
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