Napoli, spari contro la Fondazione antimafia amata da Mattarella
Un portone, quello dalla Fondazione Famiglia di Maria a San Giovanni a Teduccio, come tanti altri della periferia di Napoli, ma che nel tempo è diventato un simbolo di lotta contro la camorra. Ieri, 12 settembre, questo simbolo è stato preso di mira, il portone perforato da due colpi di pistola.
A denunciare l’accaduto è il giornalista Sandro Ruotolo su Facebook. «Ricevere a prima mattina una telefonata, sentire nella voce di chi ti chiama la paura, la rabbia.”Hanno sparato contro il portone” della fondazione dove si combatte con la cultura per la legalità. Anna, non ti lasciamo sola. La camorra è una montagna di merda», scrive il cronista.
Secondo quanto riporta l’edizione locale di la Repubblica, sarebbero due i fori di proiettile nel portone e la polizia avrebbe trovato anche un bossolo a terra non esploso. A sparare sarebbe stata una persona che si è avvicinata alla sede dell’associazione in sella a una moto.
L’organizzazione, fondata da Anna Riccardi, è nata con lo scopo di creare una rete per promuovere la legalità sul territorio e si occupa di ragazzi che vivono in situazioni di disagio e delle loro famiglie, promuovendo diverse iniziative nel quartiere.
La visita di Mattarella
Dopo l’agguato davanti a una scuola nel rione Villa in cui fu coinvolto un bimbo di quattro anni, Riccardi scrisse una lettera-appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere una maggiore presenza dello Stato nella zona.
A seguito di quella lettera, Mattarella fece visita alla fondazione e incontrò Riccardi e le mamme del rione. La Fondazione ha ricevuto, in passato, anche la visita del presidente della Camera Roberto Fico.
Fonte video: Vista | Alexander Jakhnagiev
Fonte immagine di copertina: Facebook | Fondazione Famiglia di Maria
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