Siria, Donald Trump ci ripensa: pronto a inviare altre truppe
Il 2018 si era chiuso con la promessa da parte di Donald Trump di ritirare tutte le truppe americane della Siria una volta conclusa la guerra con l’Isis. Ma il presidente americano sembra aver cambiato idea: secondo il New York Times, Trump starebbe programmando di mandare altri 150 soldati in Siria in aggiunto ai circa mille soldati americani già nel Paese.
Una zona a cuscinetto tra Siria e Turchia
L’obiettivo della nuova missione sarebbe quello di creare una zona a cuscinetto tra la Siria e la Turchia per proteggere i curdi siriani, considerati un asset fondamentale nella guerra contro l’Isis che, per quanto sia agli sgoccioli, non è ancora del tutto finita. Continua infatti la caccia ai militanti nonostante del cosiddetto Califfato rimanga ormai poco.
A fine agosto i curdi siriani avevano annunciato il loro ritiro dagli avamposti al confine tra Siria e Turchia dove era stata creata una zona cuscinetto, su iniziativa degli Stati Uniti, per dividere le forze turche da quelle curde che da anni si combattono nel nord della Siria.
Il governo turco non fa distinzioni nette tra le forze militari curde siriane e il Partito dei lavoratori turco (PKK), che da anni rivendica l’indipendenza dei curdi in Turchia. Per contrastare il PKK la Turchia aveva più volte avviato delle incursioni militari contro i curdi nel nord della Siria.
Il ripensamento di Trump
La decisione di Donald Trump di ritirare le truppe dalla Siria e dimezzare il numero di militari americani impegnati in Afghanistan aveva provocato le dimissioni dell’ex segretario della Difesa americano Jim Mattis nel dicembre del 2018.
«Dopo le storiche vittorie contro l’Isis è tempo di riportare i nostri giovani a casa», aveva scritto all’epoca su Twitter Donald Trump. «Abbiamo vinto contro l’Isis ed è tempo di tornare e subito. Questo è quello che noi vogliamo».
D’allora l’escalation nelle tensioni con l’Iran in particolare ha portato gli Stati Uniti ad aumentare il numero di soldati nel Medio Oriente in generale: il 18 giugno era stata annunciata una nuova spedizione di circa mille militari nella regione.
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