Napoli, torna in classe il 13enne con le treccine blu. La preside: «Le ha tolte, una vittoria della parte sana di Scampia»
«Alla fine ha vinto la Scampia sana, quella dei valori autentici. Non quella dei cialtroni che vuole che questi ragazzi siano considerati dei poveri derelitti destinati a vite mediocri o alla galera».
A pronunciare queste parole è Rosalba Rotondo, 61 anni, dirigente scolastica della Alpi-Levi di Scampia, quartiere della periferia di Napoli, che la scorsa settimana ha vietato l’ingresso a scuola a Lino, un ragazzo di 13 anni, perché aveva delle treccine blu.
Il giovane ha ceduto alla richiesta della preside e rinunciato alle treccine: «Lino ha chiesto scusa e ha promesso che le avrebbe tolte – racconta Rotondo a Repubblica – cosa che ha fatto appena rientrato a casa. Ha detto. “Preside lo so che lo fate per il mio bene, vi chiedo scusa anche da parte della mia famiglia”».
Al giornalista che chiede alla dirigente se sia o no troppo severa, lei risponde che si ritiene «giusta, capace di alternare amorevolezza, ma anche fermezza, qualità imprescindibile se si vogliono educare al meglio i ragazzi in un quartiere difficile come quello di Scampia. Qui è un ambiente complicato, è necessario imporre delle regole».
Lino è tornato a fare lezione in modo regolare: «Non è stata una vittoria mia, ma della scuola e della parte sana di Scampia, ha detto la preside». E ha poi aggiunto: «A Lino ho detto: “Sei un ragazzo intelligente, ami l’arte, farai il musicista, possibile che la tua massima aspirazione sia quella di avere le treccine blu?”».
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