Scissione Pd, Zingaretti: «Quello di Renzi è un errore, ma ora andiamo avanti e pensiamo al futuro»
«Ci dispiace. Un errore. Ma ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Una nuova agenda e il bisogno di ricostruire una speranza con il buon governo e un nuovo Pd». Dopo ore di silenzio e di attesa, è arrivata la reazione del segretario del Pd Nicola Zingaretti alla decisione di Matteo Renzi di dire addio ai dem per fondare un altro partito.
L’ufficialità della scissione è arrivata sulle pagine di Repubblica e Giornale questa mattina. Renzi ne parlerà stasera con Bruno Vespa durante la trasmissione Porta a Porta.
Sono ore concitate per i dem. È il momento di scegliere se restare o andare via, seguendo l’ex premier nella formazione di gruppi autonomi alla Camera e al Senato (qui in realtà i renziani dovrebbero confluire nel Misto).
Certo, Zingaretti ci ha provato a tenere insieme il partito. Ha aspettato fino all’ultimo che la notizia venisse smentita. Soltanto venerdì scorso diceva dal palco della festa dell’Unità: «Scissioni e ritorni nel partito? Tormentoni basati sul nulla». Poi le voci sono diventate realtà, ma c’è chi vede nella scelta di Renzi un’opportunità per il segretario dem.
Zingaretti potrebbe tornare ad avere la maggioranza nei gruppi del suo partito. Gruppi che, impoveriti dalla fuoriuscita dei renziani, potrebbero ingrossarsi con nuovi ingressi. Si parla di un’entrata nel gruppo del Pd di 14 deputati e 4 senatori di Liberi e Uguali.
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