La Camera nega i domiciliari per Sozzani di Forza Italia: tensione M5s-Pd. Di Maio: «Voto segreto va abolito»
L’Aula della Camera ha negato l’autorizzazione all’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del deputato di Forza Italia Diego Sozzani, nell’ambito di un’inchiesta della Dda milanese sulla cosiddetta “Mensa dei Poveri”, con l’accusa di illecito finanziamento dei partiti e corruzione.
L’esito del voto è stato accolto da un applauso di parte di Montecitorio, in particolare dei deputati azzurri. I voti contrari all’autorizzazione a procedere sono stati 309, i favorevoli 235. L’Aula, quindi, ha ribaltato la votazione che si era svolta lo scorso luglio in Giunta per le autorizzazioni che aveva dato il via libera alla misura cautelare, con il sì del Pd oltre che del Movimento 5 stelle.
In dichiarazione di voto, il Pd con Alfredo Bazoli ha confermato il voto favorevole all’autorizzazione. La votazione, poi, si è svolta a scrutinio segreto.
«Il voto segreto va abolito. Ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Da parte nostra, orgogliosi di aver dimostrato ancora una volta di essere l’unica forza politica in grado di interpretare un principio sacrosanto e inderogabile, quale è quello della giustizia sociale», tuona in un post su facebook il leader M5S Luigi Di Maio. Sul voto, spiega Di Maio, «solo il MoVimento 5 Stelle ha votato compatto a favore degli arresti domiciliari e sulla richiesta di autorizzazione dei giudici a utilizzare intercettazioni».
L’Aula ha negato al tribunale di Milano anche l’autorizzazione all’utilizzo delle intercettazioni relative all’inchiesta. Stavolta il il Movimento 5 stelle non ha ricevuto il sostegno compatto del Pd, e ha votato da solo a favore dell’autorizzazione. Il Pd e Leu hanno votato compatti contro.
La Camera ha quindi approvato la relazione della Giunta per le autorizzazione che si era espressa contro la richiesta del Gip. I voti a favore della relazione della Giunta sono stati 352, i voti contrari 187, 2 gli astenuti.
Lo scontro Pd-M5s
«Spiace constatare che nel segreto dell’urna singoli parlamentari non abbiano seguito le indicazioni di voto del proprio gruppo», ha commentato il capogruppo M5s Francesco D’Uva. «Noi siamo molto dispiaciuti perché notiamo questa continua differenza, nonostante i cambi di maggioranza, del M5s con le altre forze politiche. Il M5s resta l’unico a portare avanti la battaglia contro i privilegi della politica».
Al termine della votazione si è tenuto un colloquio in Transatlantico tra i capigruppo M5s e Pd, D’Uva e Graziano Delrio. Entrambe le forze politiche, in sede di giunta, si erano espresse a favore dell’arresto, ma parte del Pd potrebbe essersi schierata in difesa di Sozzano.
«Il centrodestra ritrova l’unità con il voto comune di Forza Italia, Lega e FdI (e parte del Pd) sul salvataggio del deputato Sozzani dagli arresti domiciliari», ha scritto su twitter il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. «Sul negarsi alla giustizia sono sempre coesi».
Il centrodestra ritrova l’unità con il voto comune di #ForzaItalia #Lega e #FdI (e parte del #PD) sul salvataggio del deputato #Sozzano dagli arresti domiciliari. Sul negarsi alla giustizia sono sempre coesi.
— Manlio Di Stefano (@ManlioDS) September 18, 2019
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