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Roma, ergastolo per Serif Seferofic per il rogo del camper in cui morirono tre sorelle

18 Settembre 2019 - 21:10 Redazione
Secondo la condanna, Seferofic ha preso parte al raid di morte avvenuto nel maggio del 2017 in un parcheggio di un supermercato nella zona di Centocelle, dando fuoco al camper dove dormiva una famiglia di 13 persone

Elisabeth, Francesca e Angelica, di 20, 8 e 4 anni. Per la loro morte, tra le fiamme del camper dove dormivano, è stato oggi condannato all’ergastolo Serif Seferovic. Secondo la condanna, Seferofic ha preso parte al raid avvenuto nel maggio del 2017 in un parcheggio di un supermercato nella zona di Centocelle, periferia est di Roma, dando fuoco al camper dove dormiva una famiglia di 13 persone. Le fiamme, divampate dopo il lancio di due bottiglie molotov, avevano in pochi minuti il mezzo causando la morte delle sorelle Halilovic.

I giudici della III corte d’Assise hanno recepito in pieno le richieste della Procura. Seferovic, scrive l’Ansa, è accusato di omicidio plurimo, detenzione, porto e utilizzo di armi da guerra e incendio doloso. Per questa vicenda nel 2018 è stata condannata a 20 anni, in abbreviato, Lisabeta Vicola, cognata di Seferovic. Una terza persona, Renato Seferovic fratello di Serif, è tuttora ricercato e si troverebbe in Bosnia.

Le indagini

Era la notte del 10 maggio 2017: il camper era in sosta nel parcheggio del centro commerciale in piazza Mario Ugo Guatteri. Il mezzo è stato totalmente avvolto dalle fiamme e le tre sorelline non si sono riuscite a mettere in salvo e sono morte soffocate. Fin da subito gli investigatori avevano ipotizzato che il rogo fosse legato a dissidi tra la famiglia Halilovic e alcuni Seferovic maturate all’interno del campo nomadi di via Salviati, nella Capitale. In particolare, il padre delle piccole vittime avrebbe avuto dei contrasti per motivi economici.

Serif era stato arrestato una prima volta nel 2017 perché coinvolto in una altra brutta storia di cronaca: il furto della borsa della studentessa cinese Zhang Yao morta, ricorda ancora l’Ansa, poco dopo essere stata investita da un treno mentre inseguiva i suoi scippatori lo scorso anno a Roma. Aveva patteggiato una condanna a 2 anni e ed era tornato libero.

Per il rogo del camper a Centocelle Seferovic era stato una prima volta bloccato a Torino, dove era stato rintracciato nei giorni successivi al fatto. L’uomo era stato poi scarcerato dopo che il gip del capoluogo piemontese aveva convalidato il fermo di polizia senza emettere ordinanza di custodia cautelare. Nell’ottobre di due anni fa però, ricorda ancora l’agenzia di stampa, è stato di nuovo arrestato alla luce degli elementi emersi a suo carico e in particolare sul ruolo svolto nel raid.

In copertina fiori e letterine durante la veglia in ricordo delle tre vittime del rogo nel camper a Centocelle, Roma, 12 maggio 2017. ANSA/Massimo Percossi

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