Facebook lancia la sua Corte di Appello: «In 40 decideranno sui contenuti da cancellare»
Nasce l’Oversight Board di Facebook, una sorta di Corte di Appello che si esprimerà sulle decisioni del più popolare dei social network in merito alla cancellazione dei contenuti. Un organo indipendente che sarà chiamato a tutelare la libertà di parola ma anche a stabilirne i limiti.
Avrà un forte impatto
Una decisione che avrà un forte impatto in tutto il mondo, soprattutto in ambito politico. Basti pensare che, poco tempo fa, alcuni account, come quelli di CasaPound e Forza Nuova, sono stati chiusi poiché istigavano all’odio. Sul popolare social network milioni di persone, ogni giorno, discutono ed esprimono liberamente il proprio pensiero. Ma a tutto c’è un limite. Ed è proprio su Facebook che si “giocano” le campagne elettorali dei leader politici di tutto il mondo. Spesso, infatti, la vittoria alle elezioni politiche passa dai social, da Facebook.
Cosa dice Mark Zuckerberg
«Siamo responsabili – scrive Mark Zuckerberg in una lettera aperta – dell’applicazione delle nostre politiche ogni giorno e prendiamo milioni di decisioni sui contenuti ogni settimana. Ma non credo che aziende private come la nostra debbano prendere decisioni così importanti da sole. Ecco perché ho chiesto ai governi un intervento per chiarire nuovi standard sui contenuti dannosi. È anche il motivo per cui abbiamo deciso di offrire alle persone un modo per fare appello contro le nostre decisioni, istituendo il consiglio di sorveglianza indipendente».
Fatta salva l’inviolabilità della libertà di espressione, spiegano da Facebook, «ci sono momenti in cui i contenuti possono essere in contrasto con autenticità, sicurezza, privacy e dignità»: «Alcune forme di libera parola possono mettere a rischio l’abilità di altre persone di esprimersi liberamente. Quindi bisogna trovare un bilanciamento».
Cosa potrà fare la Corte di Appello di Facebook
Il Consiglio potrà richiedere che Facebook fornisca tutte le informazioni richieste dal board in tempi rapidi e potrà difendere, o addirittura ribaltare, le decisioni prese da Facebook sui contenuti. I membri, nominati per tre anni e per un massimo di due rinnovi (quindi per un totale massimo di 9 anni), saranno 11, almeno nella prima fase, anche se nella Carta è già previsto un incremento fino a 40. Dovranno avere uno spettro ampio di conoscenze, competenze e specializzazioni e, in un primo momento, potranno essere interpellati soltanto da Facebook. Dalla prima metà del 2020 anche gli utenti potranno appellarsi al Consiglio.
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