Da Rousseau via libera al “patto civico” in Umbria M5S-Pd. Di Maolo in pole
Gli attivisti del Movimento 5 Stelle sono stati chiamati a esprimersi oggi sulla piattaforma Rousseau, dalle 10 alle 19, sulla proposta avanzata dal capo politico Di Maio per un «patto civico per l’Umbria», ovvero, come spiega il Blog delle stelle «sulla possibilità di sostenere alle elezioni regionali in Umbria un candidato Presidente civico con il sostegno di altre forze politiche».
Il risultato non è stato pressoché plebiscitario come quello che aveva dato il via al Conte 2, ma pur sempre largo: hanno detto sì il 60,9 % dei votanti, no dal 39,1%. Hanno votato in 35.036, meno di un terzo degli iscritti. Nel quesito non compariva nessun riferimento diretto al Partito Democratico, anche se per «altre forze politiche» si fa evidentemente riferimento ai nuovi alleati del governo giallorosso. Malgrado l’alleanza abbia superato le forche caudine del voto su Rousseau l’accordo resta però tutto da costruire.
Proietti candidato M5S
Luigi Di Maio ha infatti gelato i dem nello stesso post sul Blog delle stelle in cui veniva lanciata la consultazione: per l’ex vicepremier (e quindi ufficialmente) Stefania Proietti, sindaca di Assisi, è il candidato del Movimento per la presidenza della regione Umbria. Un “prendere o lasciare” che però in casa Pd sembra irricevibile.
«Siete chiamati a decidere se appoggiare una giunta composta da cittadini esterni, sostenuti da forze politiche e civiche – aveva scritto Di Maio sul blog – noi ci presenteremo con il nostro simbolo e con le nostre idee, raccolte in un programma, e in consiglio regionale controlleremo che la nuova giunta civica, che dovrà essere estranea ai partiti, realizzi ciò che ha promesso ai cittadini, altrimenti tutti a casa. Il nome che abbiamo proposto come candidata presidente è l’attuale sindaco di Assisi, Stefania Proietti, una amministratrice locale molto attiva e una docente universitaria molto apprezzata. E ci aspettiamo una risposta, perché non c’è più tempo».
Il Pd sorpreso
I dem insistono però sul nome di Andrea Fora, giovane leader della Confcooperative locale. Walter Verini, il commissario Pd dell’Umbria di dice «sorpreso» dall’uscita del ministro degli Esteri. Attraverso una nota chiarisce: «Sorprendono le parole di Luigi Di Maio di questa mattina. Da giorni, in accordo con il partito nazionale, attendiamo una risposta seria su una candidatura civico-sociale da tempo in campo, a prescindere dal Pd: quella di Andrea Fora. Il quale, davanti ad eventuali intese su profili di alto spessore, aveva dato e darebbe piena disponibilità ad aiutare queste soluzioni. Noi lavoriamo per unire e non per dividere un campo largo che può essere vincente».
Dello stesso tono anche le dichiarazioni del vicecapogruppo del Pd al Senato Franco Mirabelli. «Capisco che Di Maio in questo anno e mezzo ha vissuto un’esperienza difficile con la Lega, ma abbiamo detto dal primo minuto che l’idea di fare continue polemiche interne alle forze di maggioranza, cercando di rappresentare maggioranza e opposizione insieme, non ci appartiene e non deve appartenere a questo governo e alle forze che lo sostengono. Lavoriamo per fare le cose invece che alimentare divisioni o sospetti».
M5S: «Voto apre una nuova era»
Dopo il voto sulla piattaforma Rousseau, il M5S torna a riavvicinarsi al Pd. Sottolineano infatti fonti del Movimento: «Molto bene il risultato su Rousseau. Ora chiudiamo sul nome del candidato presidente e liberiamo l’Umbria dalla sola politica. I partiti facciano un passo indietro e gli umbri facciano un passo in avanti. Il capo politico M5S Luigi Di Maio è contento per questo voto che apre una nuova era».
Il commento di Zingaretti
Arriva anche il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti: «Sull’Umbria sono fiducioso. Ci sono le condizioni con lo sforzo di tutti per
arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l’Italia».
L’opzione Di Maolo
Nella serate l’ulteriore schiarita. Fonti della maggioranza, non confermate ufficialmente dal Movimento 5 Stelle e Pd, rivelano che gli alleati di governo starebbero cercando una convergenza per le Regionali in Umbria sul nome della presidente del centro di riabilitazione per disabili “Serafico” di Assisi, Francesca Di Maolo.
Leggi anche:
- L’Associazione Rousseau risponde ai malumori del Pd e difende Casaleggio: «Solo rumore, noi guardiamo al futuro»
- Da Renzi a Toti, le scissioni che cambiano Camera e Senato: la nuova composizione delle aule
- Prodi spara a zero su Renzi: «Italia Viva? Bel nome per uno yogurt»
- Intervista fiume a Conte: «Alleanze future con la Lega? Il mio no vale all’infinito»
- Regionali Umbria, Bianconi: «Per candidarmi mi sono dimesso da tutto. Spero di essere un apripista»
- Davide Casaleggio all’Onu per parlare di Rousseau, scoppia il caso sul conflitto d’interessi. Sensi: «Va a nome di quale governo?»
- Casaleggio all’Onu per il governo? Le prime proteste dai big Pd: «Non è una cosa normale»