Salvini alla festa di Fratelli d’Italia: «Conte ha svenduto il popolo italiano» – Il video
«Lascio sette ministeri e mi tengo il mio onore e la mia dignità. che valgono 77 ministeri». Dal palco di Atreju 2019, la festa di Fratelli d’Italia che si è tenuta il 20 settembre a Roma, parla l’ormai ex ministro dell’Interno, tornato a collaborare con il centrodestra e dichiarando guerra ai suoi ex alleati di governo. «Rifarei tutto», ribadisce tuttavia Matteo Salvini.
«Volevamo tornare al voto, ma avevano paura»
«Abbiamo semplicemente provato a far votare gli italiani. Qualcuno per paura, terrore, fifa, vigliaccheria, ha fatto una scelta diversa – dice, sotto lo sguardo compiaciuto di Giorgia Meloni, seduta in prima fila. Non possono scappare del giudizio degli italiani all’infinito. Gli aspetto al varco questi vigliacchi, e in Italia chi tradisce non è mai premiato».
«Toninelli non è capace»
Dopo aver aperto la crisi, Salvini ha riprovato in extremis a ricucire con il Movimento 5 Stelle, senza esito: «Avevo chiesto, ad esempio, di togliere Toninelli. Non è un ministro Toninelli, non è capace. Non perché sia una cattiva persona. Mi hanno sempre detto “Toninelli non si tocca, è un genio, un dio, una spina dorsale”. Tant’è che l’hanno “trombato” loro stessi».
«De Micheli esperta di conserve di pomodoro»
È l’ex ministro delle Infrastrutture il bersaglio preferito dal leder leghista: «Almeno – con questo nuovo governo – hanno liberato l’Italia da Toninelli. Anche se passare da lui all’esperta di conserve di pomodoro De Micheli, non so che passo in avanti con le Infrastrutture del Paese. Però, facciano, si divertano con il loro giocattolino per qualche mese, noi vedremo di limitare i danni».
«Sull’immigrazione, abbiamo dimostrato che volere è potere»
Tra i rischi che Salvini vede nell’alleanza tra Pd e M5s, c’è «ad esempio quello dell’immigrazione. Settembre 2019 è il primo mese, da due anni a questa parte, in cui aumentano gli sbarchi. Abbiamo dimostrato che volere è potere. Mi costerà qualche processo – e rivolgendosi al pubblico -. Vi chiedo di venire a portarmi un po’ d’arance se mi mettono dentro per sequestro di persona».
Per Salvini l’alleanza Pd-M5s era già decisa
«Ero in terza elementare quando un mio compagno, dopo scuola, mi disse che i regali non li portava Babbo Natale ma mamma e papà. Ho smesso di credere da allora alle coincidenze. Che Pd e M5s fossero d’accordo, è chiaro anche ai pali della luce di Roma. L’abbiamo visto a Bruxelles. Quando quel giorno i voti dei 5 Stelle sono stati necessari per far partire la nuovo Commissione europea, scelta a tavolino tra Parigi e Berlino, ho detto: “questi si sono venduti”».
«Conte peggio della Merkel»
Difende la scelta di non aver votato per Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea, sostenendo che non avrebbe mai votato per un ministro di Angela Merkel. Ma «tra Merkel e Conte c’è una fondamentale differenza. Uno dei due ha fatto l’interesse del suo Paese, più o meno criticabile. L’altro no, lascio a voi decidere chi ha fatto l’interesse del suo popolo e chi ha svenduto il suo popolo».
«Non arriveranno a fine legislatura»
«Il potere e le poltrone sono un collante fortissimo. Però questi non vanno d’accordo su nulla – dice Matteo Salvini parlando di una prossima crisi di governo -. Se avessi un euro da scommettere, direi che questi non arrivano alla fine della legislatura. Primo perché non sono capaci. Secondo perché litigano su tutto. Terzo perché molti di loro soffrono di vanagloria. Quarto, perché mi auguro che il popolo italiano pacificamente, ma in maniera evidente, si faccia sentire e vedere. Stiamo assistendo a una vergogna senza precedenti nella storia repubblicana italiana».
Raggi e Zingaretti netturbini
Salvini conclude invitando tutti i romani a essere con lui e Giorgia Meloni il 19 ottobre in piazza San Giovanni: «Mi dicono che è la piazza della sinistra, è più bello vincere in trasferta – dice, prima di concludere con una battuta che non riesce a scaldare troppo la platea -. Mi dicono che ci saranno ad aprire e chiudere i lavori Raggi e Zingaretti. A fare la raccolta differenziata. Con un gabbiano al posto del palloncino».
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