Anche applausi per Conte alla festa di FdI ‘scortato’ da Giorgia Meloni. Il pubblico urla: «Elezioni» – Video
È il giorno del presidente del Consiglio alla festa di Fratelli d’Italia, a Roma.
Un invito accettato quasi a sorpresa, fatto quando era premier nel governo gialloverde (aveva rivelato pochi giorni fa Giorgia Meloni). Ed è lei a scortarlo fino al palco, invitando gli attivisti del suo partito ad avere un atteggiamento rispettoso.
Appena inizia il dibattito, Conte ricorda di non avere tessere di partito. I primi fischi dal pubblico partono quando viene citato il presidente francese Macron, gli altri appena si tocca il tema migranti. «Con lui, abbiamo bevuto solo spumante italiano», dice il premier rispondendo all’onorevole Lollobrigida (FdI) che aveva immaginato un brindisi a base di champagne.
I contestatori sono pochi ad Atreju 2019, visto il lavoro ‘preparatorio’ fatto tra il pubblico dai parlamentari e dalla leader di Fratelli d’Italia: «Siamo qui per ascoltare». Ma sul palco il più applaudito resta Bruno Vespa, come rileva lo stesso Premier: «Secondo l’applausometro il dott. Vespa ha un futuro politico».
«Renzi mi ha chiamato la sera prima dell’annuncio pubblico della sua scissione» ha rivelato il presidente del Consiglio Conte che ha ribadito di essere dispiaciuto per la tempistica. «Gli ho detto che se mi avesse avvertito, avrei cercato di avere al tavolo anche il suo gruppo. Ma ora non ho motivo di credere che metterà in difficoltà il governo».
Il pubblico chiede più volte di andare a elezioni. Poi, complici le prossime scadenze sulla manovra economica, il presidente del Consiglio commenta così la proposta del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti di trovare risorse tassando merendine, bibite gassate e aumentando i biglietti aerei di un euro per i voli nazionali e di 1,5 euro quelli internazionali: «Mi pare praticabile».
Ieri l’ospite politico più importante era stato proprio Matteo Salvini. Dopo la manifestazione davanti a Montecitorio, i due leader del centrodestra erano tornati sullo stesso palco, cercando di stringere un accordo più forte nonostante le vecchie distanze. Assente Silvio Berlusconi, che ha bocciato il referendum della Lega per trasformare la legge elettorale da proporzionale a maggioritaria.
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