Come si fa a ottenere un finanziamento dal LIFE Programme, lo strumento dell’Ue per proteggere ambiente e clima
È uno degli strumenti di finanziamenti europei più antichi, ma in pochi lo conoscono. Ed è anche tra i più grandi fondi al mondo destinati alla protezione dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici: il LIFE Programme dell’Unione europea, attivo dal 1992, ha finanziato più di 4.600 progetti nei Paesi membri. Fino al 2013, sono stati stanziati 3,1 miliardi di euro con questo strumento. Nella sola programmazione 2014-2020, il budget scelto per la battaglia ambientale è stato di 3,4 miliardi. Soldi, tanti soldi, che si traducono in progetti effettivi.
Gli obiettivi del programma LIFE
Per il periodo attuale, il programma è suddiviso in due aree d’intervento: un sottoprogramma per l’ambiente e uno per il clima. Gli obiettivi che i progetti approvati devono perseguire sono:
- Contribuire al passaggio a un’economia efficiente in termini di risorse, con minori emissioni di carbonio, resiliente ai cambiamenti climatici;
- Contribuire alla protezione e al miglioramento della qualità dell’ambiente, all’interruzione e all’inversione del processo di perdita di biodiversità, compresi il sostegno alla Rete Natura 2000 e il contrasto al degrado degli ecosistemi;
- Migliorare lo sviluppo, l’attuazione e l’applicazione della politica e della legislazione ambientale e climatica dell’UE;
- Sostenere maggiormente la governance ambientale e in materia di clima a tutti I livelli;
- Sostenere l’attuazione del 7EAP, il settimo Programma di azione per l’ambiente dell’Ue;
Come partecipare
Tutti possono candidarsi al programma per ricevere i finanziamenti del LIFE: enti pubblici, organizzazioni private commerciali e ong, l’importante è che abbiano sede in uno dei Paesi membri. I progetti devono dimostrare di essere d’interesse comunitario e di poter essere replicati con una gestione efficiente dei costi. EProposal è l’unico portale accreditato per presentare il proprio progetto.
Qualora la candidatura fosse idonea, si potrà ricevere un contributo massimo del 55% dei costi di progetto (se l’iniziativa riguarda la tutela di habitato o specie prioritarie, il contribuito può coprire fino al 75%). Per il 2019, le candidature sono terminate. Ma per restare aggiornati sulle scadenze per il prossimo anno, basta visitare la pagina della Calls for proposals.
Il LIFE nel futuro
La pioggia di contributi europei per ambiente e clima non finirà nel 2020. Per la programmazione settennale 2021-2027, la Commissione europea ha già proposto di aumentare ulteriormente il budget, portandolo fino a 5,45 miliardi di euro. Il nuovo LIFE Programme sarà suddiviso in quattro, e non più due sottoprogrammi:
- Natura e biodiversità;
- Economia circolare e qualità della vita;
- Adattamento e mitigazione del cambiamento climatico;
- Transizione verso l’energia pulita.
Un’enorme quantità di fondi per realizzare i progetti di ogni cittadino europeo. Con il fine ultimo di salvare noi stessi attraverso la salvaguardia dell’ambiente.
L’Italia fa incetta di premi
Durante la Eu Green Week 2019, il più grande evento europeo dedicato all’ambiente, sono stati annunciati i 15 progetti migliori realizzati attraverso i fondi del LIFE. Il Paese più rappresentato, con ben 5 finalisti, è stato proprio l’Italia. Al secondo posto la Spagna (3) e al terzo la Polonia (2). Ecco i 5 progetti italiani arrivati in finale:
- LIFE WOLFALPS, per la salvaguardia dei lupi nelle regioni alpine di Francia, Italia e Slovenia (vincitore assoluto del premio LIFE per la natura);
- TEN – TEN (Trentino Ecological Network), progetto di responsabilità sussidiaria affidata alle popolazioni locali per la salvaguardia della biodiversità in Trentino;
- LIFE + DIGITALIFE, produzione di ceramica fotocatalitica per la riduzione dell’inquinamento dell’aria;
- LIFE BIOCOPACPlus, tecnologia per riciclare la latta utilizzata nell’industria dei pomodori e trasformarla in una lacca bio per rivestire contenitori di metallo per gli alimenti;
- LIFE GREEN GAS NETWORK, con lo scopo di costruire un sistema di gestione e controllo per la regolazione dei livelli di pressione nelle reti di distribuzione del gas naturale, per ridurre di almeno il 3% le emissioni di gas serra dovute a perdite di gas dal sistema.
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