Gli Usa in soccorso dell’alleato saudita: inviate nuove truppe in Medio Oriente
Gli Stati Uniti alzano il tiro. Dopo l’attacco agli impianti di raffinazione sauditi, Washington invia nuove truppe in Medio Oriente per proteggere l’alleato di Riad.
«In risposta alla richiesta dell’Arabia Saudita, il presidente Donald Trump ha approvato il dispiegamento di forze Usa che… saranno impegnate in primo luogo sulla difesa aerea e missilistica», ha annunciato durante una conferenza stampa il capo del Pentagono, Mark Esper, affiancato dal capo degli stati maggiori congiunti Joseph Dunford.
Un rafforzamento della presenza in Medio Oriente che gli Stati Uniti vedono in chiave anti iraniana e «come deterrente contro il continuo atteggiamento aggressivo dell’Iran».
Questa la giustificazione data da Esper che, nonostante il licenziamento del falco John Bolton, tra i più radicali nella sua lotta a Teheran, ha ribadito l’atteggiamento ostile degli Usa nei confronti della Nazione degli ayatollah: «Come avete potuto vedere, il regime iraniano sta portando avanti una campagna deliberata per destabilizzare il Medio Oriente ed imporre costi all’economia internazionale», ha affermato il segretario alla Difesa Mike Pompeo, ricordando il sequestro delle petroliere nel Golfo Persico, gli attacchi alle navi nel Golfo dell’Oman e l’abbattimento del drone americano a largo delle sue coste.
Esper ha dunque accusato Teheran di alimentare la guerra nello Yemen sostenendo le milizie Houthi. Guerra in cui l’Arabia Saudita è coinvolta dal 2015 e i cui raid aerei, in coalizione con gli Emirati Arabi, hanno causato migliaia di morti.
Già lo scorso giugno Washington aveva inviato altre 2 mila unità nella regione, dopo l’escalation nel Golfo Persico a seguito del sequestro delle petroliere e l’abbattimento del drone di sorveglianza americano. Di questi 2 mila uomini, 500 sono già stati inviati in Arabia Saudita.
Secondo Fox News, che riprende fonti proveniente dalla Difesa, sarebbero 70 mila i militari americani attualmente impegnati in Medio Oriente.
«L’invio di nuove forze in Medio Oriente ha il triplice scopo – ha continuato Esper – di mandare un chiaro messaggio di sostegno ai nostri partner nella regione, di assicurare il libero flusso di risorse necessarie all’economia globale e di dimostrare il nostro impegno per il rispetto dell’ordine internazionale fondato sulle regole al quale abbiamo da lungo tempo invitato l’Iran ad aderire».
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