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Roma, rivolta al Cpr di Ponte Galeria. Il Garante: «Danni importanti»

21 Settembre 2019 - 21:57 Redazione
ponte galeria roma
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Due settori «sono completamente danneggiati e resi inutilizzabili dalle fiamme appiccate da alcuni ospiti». Il Garante nazionale ha anche monitorato un’operazione di rimpatrio forzato verso la Nigeria, operazione che è stata «all’origine dei disordini»

Sono «importanti» i danni conseguenti ai «disordini» che si sono verificati venerdì nel Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) di Ponte Galeria di Roma. Tant’è che alcuni migranti sono già stati trasferiti fuori Regione e altri hanno trascorso la notte all’aperto.

È per questo che il Garante nazionale dei detenuti e delle persone private della libertà personale, Mauro Palma – che tiene «sotto osservazione» la situazione – chiede che siano «realizzati con urgenza», «importanti interventi di manutenzione e ripristino», in modo «da rendere nuovamente gli ambienti del tutto utilizzabili».

Il Garante è stato «costantemente in contatto con la Prefettura della Capitale sull’evolversi degli eventi», si legge in una nota. E sabato ha inviato un proprio delegato a verificare direttamente la situazione. Due settori del Cpr «sono completamente danneggiati e resi inutilizzabili dalle fiamme appiccate da alcuni ospiti, mentre in altri tre settori sono inagibili solo le aree destinate alla socialità».

I posti letto compromessi sono in tutto «fra i 16 e i 20», mentre i restanti ambienti del Centro sono stati dichiarati agibili dai vigili del fuoco. È per questo che alcuni ospiti sono stati spostati: in parte sono stati alloggiati in altri settori del Cpr laddove vi erano posti disponibili, mentre altri sono stati trasferiti nel Cpr di Palazzo San Gervasio in Basilicata. E a causa del forte odore di bruciato, che persisteva ancora oggi, alcuni dei migranti trattenuti nel Centro «hanno trascorso la notte all’aperto».

Ora la situazione sembra «tornata sotto controllo». Il Garante nazionale ha anche monitorato un’operazione di rimpatrio forzato verso la Nigeria, già da tempo in programma, che partiva proprio dal Cpr di Roma. Proprio questa operazione, realizzata con un volo charter, è stata «all’origine dei disordini di venerdì, con un’aggressione a un operatore e l’incendio che ha danneggiato il Centro».

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