Comunismo come nazifascismo: anche l’Anpi contro la risoluzione del Parlamento europeo
C’è una risoluzione approvata pochi giorni fa, il 19 settembre, dal Parlamento europeo che sta facendo discutere. Un lungo testo nel quale regime nazista e comunismo vengono sostanzialmente equiparati (e condannati), nel ricordo delle «vittime di tutti i totalitarismi».
Una risoluzione votata – sebbene con qualche distinguo – anche dal Partito democratico, con il gruppo dei Socialisti e democratici di cui fa parte. E dal Ppe di cui è parte Forza Italia, da Fratelli d’Italia e dal gruppo Identità e democrazia, di cui è parte la Lega. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto. Da Italia, Polonia, Austria e Ungheria nessun voto contrario.
Le critiche dell’Anpi
Una decisione su cui si esprime negativamente oggi l’Anpi: «Profonda preoccupazione per la recente risoluzione del Parlamento Europeo in cui si equiparano nazifascismo e comunismo», si legge in una nota. «Per altro in palese contrasto con la risoluzione antifascista, antinazista e antirazzista del 25 ottobre 2018».
Per l’associazione nazionale partigiani «in un’unica riprovazione si accomunano oppressi ed oppressori, vittime e carnefici, invasori e liberatori, per di più ignorando lo spaventoso tributo di sangue pagato dai popoli dell’Unione Sovietica – più di 22 milioni di morti – e persino il simbolico evento della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata rossa».
Davanti al crescente pericolo di nazifascismi, razzismi, nazionalismi, «si sceglie una strada di lacerante divisione invece che di responsabile e rigorosa unità». L’Anpi si augura che al più presto «giunga dal Parlamento Europeo, al fine della sua stessa autorevolezza e credibilità, il chiaro segnale di un radicale ripensamento, nel solco dei principi che ispirarono la creazione di un’Europa Unita, figlia dell’antifascismo e delle donne e uomini che si opposero ai regimi nazifascisti e frutto del pensiero dei confinati a Ventotene proprio dal regime fascista».
La risoluzione
Il titolo del documento è «Importanza della memoria europea per il futuro dell’Europa». La Seconda Guerra Mondiale «è iniziata come conseguenza immediata del famigerato trattato di non aggressione nazi-sovietico del 23 agosto 1939, noto anche come patto Molotov-Ribbentrop, e dei suoi protocolli segreti». E i regimi nazisti e comunisti, si legge nel testo, «hanno commesso omicidi di massa, genocidi e deportazioni, causando, nel corso del XX secolo, perdite di vite umane e di libertà di una portata inaudita nella storia dell’umanità, e si rammenta l’orrendo crimine dell’Olocausto perpetrato dal regime nazista».
Quindi la condanna agli «atti di aggressione, i crimini contro l’umanità e le massicce violazioni dei diritti umani perpetrate dal regime nazista, da quello comunista e da altri regimi totalitari». Nella risoluzione non manca «inquietudine per l’uso continuato di simboli di regimi totalitari nella sfera pubblica e a fini commerciali».
Polemiche sui social
Le polemiche non mancano, online, e sono indirizzate anche a chi, tra gli europarlamentari italiani, ha votato a favore, come Giuliano Pisapia e Pietro Bartolo.
Questa mozione revisionista votata dal Parlamento Eu equipara comunismo a nazismo, dimenticando tra il resto il ruolo dell’URSS nella sconfitta del nazismo. Si segnala per squallore il voto di Giuliano #Pisapia già parlamentare di Rifondazione COMUNISTA https://t.co/cTJ0gj87NU
— Tomaso Montanari (@tomasomontanari) September 21, 2019
Per il deputato Nicola Fratoianni la risoluzione è figlia di profonda ignoranza. «Ignoranza o malafede?», dice in un tweet. «Delle due l’una. La risoluzione votata dal Parlamento europeo nei giorni scorsi che equipara nazismo, fascismo e comunismo e che attribuisce al patto Ribbentrop-Molotov l’inizio della seconda guerra mondiale, non può avere alcuna altra radice», dice Fratoianni.
La risoluzione votata dal Parlamento #Ue che equipara #nazismo e #comunismo non può avere alcuna altra radice, se non la profonda ignoranza storica dei deputati che l’hanno votata o la malafede. E non può tollerarlo la verità storica. #sinistra https://t.co/i89YfI6llW via @tpi
— nicola fratoianni (@NFratoianni) September 21, 2019
Dico che sono contro l’equiparazione banale tra #comunismo e #nazismo che fa piangere sul piano storico innanzitutto. E da ieri mi trovo a dover spiegare che PERÒ detesto lo stalinismo, i gulag, la repressione dell’Ungheria e compagnia terrificante.
— Pierfranc. Majorino (@pfmajorino) September 22, 2019
Tempi moderni.
In copertina la bandiera europea su una sedia al parlamento europeo a Strasburgo, Francia, 1 luglio 2019. EPA/Patrick Seeger
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