Regionali Umbria, Bianconi: «Per candidarmi mi sono dimesso da tutto. Spero di essere un apripista»
Il candidato alle prossime elezioni regionali in Umbria Vincenzo Bianconi, sul cui nome convergono M5S e Pd – dopo settimane di tensioni, il via libera su Rousseau e il ritiro dalla corsa di Francesca Di Maolo – spiega le motivazioni che l’hanno portato ad accettare la proposta: «Ho cercato sempre di contribuire al cambiamento», dice, e si augura che la sua esperienza «sia una bella apertura di pista».
Bianconi si racconta, intervistato da la Repubblica e da Il Messaggero. «Faccio vita di sindacato di categoria da quando avevo 16 anni. Per dieci anni sono stato presidente dei giovani albergatori italiani, quindi presidente della Federalberghi umbra. Ma ora per questa candidatura mi sono dimesso da tutto», dice a la Repubblica.
E spiega: «Più precisamente, mi sono sospeso, anche dalla Confcommercio, anche da presidente dell’associazione del biodistretto di Norcia». Perché? «Per ragioni di correttezza, di trasparenza, di integrità morale». A Il Messeggero, poi, Bianconi riferisce che «prima che io gli chiedessi di avere libertà nell’eventuale composizione della giunta, sia Verini che Liberati mi hanno detto: «Noi vogliamo che tu sia totalmente libero di costruire la migliore squadra per portare questa regione verso il futuro».
E questo, aggiunge Bianconi, «era quello che volevo sentir dire, perché il giorno in cui dovrò mettere in discussione la mia integrità morale sarà il giorno in cui vedrete arrivare le mie dimissioni. E questo non accadrà, l’ho promesso ai miei figli e lo prometto agli umbri».
Il ministro degli Affari europei Enzo Amendola a Start su Sky Tg24 chiarisce comunque che, come anticipato anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti, il caso dell’Umbria, con l’alleanza Pd-M5S per le prossime regionali, non sarà riprodotto in modo automatico nelle altre Regioni.
In Umbria si sta «costruendo un esperimento che sosteniamo con molta forza, una coalizione forte, civile, progressista, che fermi la destra», ha detto Amendola, precisando tuttavia che la scelta di un candidato unico tra Pd e 5S «è una scelta fatta in sede locale. E non può costituirsi un automatismo per tutte le Regioni, ma si analizzerà caso per caso».
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