Accordo M5s-Pd: taglio del numero dei parlamentari in aula il 7 ottobre. Di Maio: «Promessa mantenuta»
L’aula della Camera esaminerà la proposta di legge costituzionale sul taglio dei parlamentari il 7 ottobre: si tratta dell’ultimo passaggio necessario, dopo l’approvazione del provvedimento avvenuta già a Montecitorio e due volte al Senato. «Finalmente tagliamo 345 poltrone. Questo governo mantiene promesse e non poltrone» ha commentato da New York il capo politico M5s Luigi Di Maio, senza attendere il voto finale. Forte dell’accordo con il Pd, il Movimento 5 Stelle non ritiene che ci possano essere sorprese in aula: nei passaggi precedenti (con in carica il governo gialloverde) i Dem avevano sempre votato contro questa proposta.
«Il Pd è stato di parola» ha affermato il capogruppo Dem alla Camera Graziano Delrio. Proprio alla ripresa dell’attività parlamentare dopo la crisi politica di agosto, il provvedimento era slittato per mancanza di un accordo politico tra il taglio del numero dei parlamentari (caldeggiato dai 5 Stelle) e la discussione a Palazzo Madama della nuova legge elettorale (voluta dai Dem).
«Siamo molto fiduciosi che vengano effettivamente presentati e sostenuti tutti gli emendamenti alla legge costituzionale al Senato sull’elettorato attivo e passivo (…), insieme alla revisione dei regolamenti di Camera e Senato, insieme ovviamente a una bozza di legge elettorale che non è pronta ma sulla quale la maggioranza deve darsi tempo per discuterne» ha aggiunto Delrio. Queste sono le condizione del Pd, mentre la Lega teme di veder nascere una legge elettorale che favorisca una coalizione anti-Salvini.
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