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Conte all’Onu, dall’ambiente all’immigrazione: «L’Italia non è più sola»

25 Settembre 2019 - 07:32 Felice Florio
Linea dura nei confronti dell'Iran, al quale Conte chiede «un disarmo». E rivendica la lotta per i diritti civili del nuovo governo

In Italia è già notte quando Giuseppe Conte prende la parola all’Assemblea Generale delle Nazioni unite. Sicuro di sé, un’altra persona rispetto al presidente del Consiglio di un anno fa, ha annunciato con fierezza: «L’Italia ha avviato una nuova stagione riformatrice, con al centro un progetto che migliora la qualità di vita dei cittadini».

Ma, dal palco, Conte ha parlato distesamente soprattutto delle azioni del governo recentemente insediatosi: «Oggi l’Italia non è più sola – con riferimento all’immigrazione -. L’Unione europea ha l’occasione di fare la sua parte senza ulteriore indugio in modo serio e risolutivo».

Ecco il suo intervento, per punti:

Parità di genere

Per quanto riguarda la politica interna, Conte ha approfittato del palcoscenico internazionale per rivendicare la posizione del governo sui diritti civili: «Sosteniamo l’impegno del segretario generale in favore dell’empowerment delle donne e il raggiungimento della parità di genere. Nel programma del mio governo – ha sottolineato – c’è il chiaro obiettivo di perseguire la parità di genere».

Iran

«Facciamo appello a Teheran affinché ritorni al pieno adempimento dei suoi obblighi – Conte non ha evitato il tema forse più scivoloso, visto il deteriorarsi dei rapporti tra Usa e Iran dopo gli attacchi alle raffinerie in Arabia Saudita -. È interesse di tutta la comunità internazionale che ciò avvenga, anche attraverso il mantenimento di opportuni canali di dialogo con l’Iran. Serve un impegno multilaterale per il disarmo e la non-proliferazione».

Immigrazione

Davanti ai leader di tutto il mondo, a New York per la 74esima Assemblea generale dell’Onu, il capo del governo M5s – Pd ha parlato del recentissimo accordo raggiunto a Malta, «una svolta». Ha ribadito che «non possiamo transigere nell’assicurare un sistema di rimpatri rigoroso ed efficace per gli immigrati irregolari».

Poi Conte si è appellato alla Libia: «Questo è il momento per rilanciare una Libia unita e pacificata. E un cessate il fuoco credibile è solo un primo passo urgente e necessario per riavviare un dialogo politico inclusivo tra tutte le parti – ha detto, lanciando poi una velata accusa a qualche Paese presente all’Assemblea -. Impegnatevi a un embargo delle armi verso la Libia per evitare un escalation del conflitto».

La questione libica è tra le priorità di Palazzo Chigi. Conte, durante una pausa dai lavori dell’Assemblea, ha detto ai cronisti: «Ogni volta che ho parlato con Trump, gli ho sempre detto che l’unica soluzione possibile è quella diplomatica. Quella militare ha portato allo stallo, lo sapevamo, l’avevamo detto: adesso c’è la prova provata che è così»

Ambiente

Nel suo intervento non sono mancati i riferimenti alla vera protagonista di quest’assemblea, Greta Thunberg: «Possiamo avere successo solo se agiamo con coraggio, determinazione e visione e ascoltando la voce di reclama un mondo migliore. Il dovere di noi governanti è di ascoltare queste voci e riuscire a tradurle in atti concreti».

Mai riferimento fu più chiaro: «Continueremo a seguire e incoraggiare la mobilitazione dei cittadini e dei giovani». Conte ha ricordato, però, che «solo un’azione collettiva e coordinata può porre le premesse per offrire soluzioni adeguate alle molteplici sfide»

C’è solo un punto, puramente dialettico, sul quale Conte tende a rimarcare le distanze dalla 16enne attivista svedese: «Su una cosa Greta sbaglia. Nessuna generazione può considerare il pianeta come una “eredità da ricevere”, ma la Terra dev’essere considerata presa ”in prestito”, pronta per essere ceduta a chi viene dopo di noi. Questo – ha concluso, – è l’approccio giusto al tema».

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