Israele, a Netanyahu l’incarico per formare il nuovo governo: strada in salita per «governo di unità nazionale»
Nonostante la sconfitta, formale, alle ultime elezioni, Benjamin Netanyahu è stato incaricato dal presidente israeliano Reuven Rivlin di formare un nuovo governo. Dopo giorni di colloqui con il vincitore Benny Gantz, leader del partito Blu e Bianco, che aveva ottenuto più seggi alla Knesset, il premier uscente ha ottenuto il beneplacito del presidente dello Stato ebraico.
«Accetto l’incarico, occorre un governo di unità nazionale e la riconciliazione che in questo momento è essenziale», ha dichiarato Netanyahu che non ha nascosto le difficoltà dell’incarico avuto da Rivlin.
Nelle ultime ore si è palesata l’ipotesi di un governo di unità nazionale che possa riconciliare le diverse posizioni alla luce del risultato incerto delle elezioni. Elezioni a cui Israele è tornata per la seconda volta nel giro di pochi mesi, dopo che che lo scorso aprile Netanyahu non era riuscito a formare un governo nonostante il risultato favorevole delle urne.
Dopo il no di Gantz a un governo di unità nazionale, Netanyahu ci riprova e manda un appello al rivale per la formazione di una maggioranza di larghe intese.
Si è mostrato favorevole a un governo di coalizione anche Aryeh Deri, il leader del partito ultraortodosso sefardita Shas, che ha esortato i due leader a «non rinunciare a formare un ampio governo di coalizione che non boicotti e non discrimini nessuno». Netanyahu ci riprova e manda un messaggio al rivale, rinnovando l’appello al leader del partito Blu e Bianco, Benny Gantz, per la formazione di un governo di unità.
Nel caso in cui Netanyahu dovesse fallire per la seconda volta consecutiva a trovare un accordo di larghe intese, è difficile che il presidente israeliano incarichi Gantz, aprendo la strada per Israele a una terza tornata elettorale.
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