Fridays for future, in piazza «più di un milione» di partecipanti. I vostri video e le vostre foto da tutta Italia
L’ultimo giorno del terzo Sciopero Globale per il clima si è concluso con oltre un milione di partecipanti. Secondo gli organizzatori della manifestazione, la piazza più gremita è stata quella di Roma: erano in 200mila, seguita da Milano dove hanno partecipato 150mila persone.
Un corteo, quello italiano, che è stato seguito da lontano anche da Greta Thunberg che ha postato o linkato sul suo profilo Twitter le immagini delle manifestazioni nelle città italiane.
Decine le foto e i video arrivati a Open da tutta Italia. Una manifestazione che ha unito anche la politica: da Zingaretti a Salvini, gli esponenti dei principali partiti italiani, all’unanimità, si sono schierati con i ragazzi che oggi non sono andati a scuola per scendere in piazza e manifestare per il clima.
La settimana per la lotta ai cambiamenti climatici – a cui hanno aderito 150 Paesi – è iniziata venerdì 20 settembre con la grande marcia a New York guidata della giovane attivista svedese ed è continuata con il suo appello diretto e senza freni ai leader mondiali.
Durante l’assemblea generale delle Nazioni Unite la 16enne ambientalista si è rivolta ai Paesi riuniti per il meeting annuale dell’Onu: «Come osate a continuare a guardare dall’altra parte e venire qui dicendo che stanno facendo abbastanza?», ha detto l’attivista svedese in un appello pieno di rabbia.
Le piazze
Nelle principali città italiane oggi i cortei hanno raggiunto le piazze dove gli attivisti hanno preso la parola. A Napoli il corteo ha dovuto cambiare il proprio percorso per un afflusso di manifestanti superiore alle previsioni. Gli studenti, da programma, dovevano giungere in piazza Dante, che però è stata ritenuta insufficiente dagli organizzatori alla luce delle presenze, oltre 100mila partecipanti.
Greta esulta
Gli studenti italiani hanno risposto in massa all’appello di Greta Thunberg e esultano: «Siamo più di un milione». La stessa giovane attivista svedese ha commentato con entusiasmo su Twitter i cortei che si sono snodati in tutto il Paese, ritwittando immagini delle manifestazioni: «Immagini incredibili da tutta Italia!», ha scritto.
Gli studenti
Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, fra le sigle che hanno aderito allo sciopero, ha dichiarato: «Siamo scesi in piazza in tutte le città al fianco di Fridays For Future, consapevoli che la sostenibilità ambientale deve partire dai luoghi del sapere e della conoscenza, dalle scuole alle università», Gli fa eco Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari: «Dobbiamo radicalmente cambiare le politiche su tutti i livelli, dalla singola scuola o università alla città, dal nostro Paese al mondo intero».
Il ministro Fioramonti
Il ministro della Pubblica Istruzione Lorenzo Fioramonti, che nei giorni scorsi aveva annunciato di sottoscrivere la manifestazione impegnandosi a concedere una giustificazione all’assenza scolastica agli studenti che avessero dichiarato di partecipare allo sciopero, commenta: «Oggi ho la fortuna di avere un ruolo apicale nell’istruzione quindi mi batterò per migliorare la realtà delle scuole italiane nella convinzione che salvaguardare l’ambiente non sia solo giusto dal punto di vista morale ma anche intelligente ed efficiente dal punto di vista del progresso, perché chi spreca una risorsa che ha a disposizione è semplicemente più stupido degli altri».
«Dobbiamo far appassionare i ragazzi ai mestieri del futuro che non sono l’informatica per fare i soldi – ha continuato -, ma per aiutare il pianeta e mettere l’intelligenza artificiale al servizio di queste cause. È la vostra generazione che può fare la differenza e gli insegnanti che oggi sono qui sono i grandi eroi di questo passaggio che devono avere il coraggio di fare questo passo in più verso il futuro», ha concluso.
La diretta e le immagini dei nostri lettori
Ci scrive Alessandro da Bruxelles: «Oggi non c’era nessuno Strike programmato perché hanno fatto solo quello della settimana scorsa, il 20 settembre. Ho voluto comunque fare la mia piccola parte e sono stato seduto davanti alla porta principale della Commissione Europea per tre ore con questo cartello. Non è tanto, ma mi ha fatto piacere mobilitarmi».
Francesco ci scrive da Roma: «Ho fatto un po’ di foto a fine manifestazione documentando che è tutto pulito». Ecco le immagini
Le manifestazioni sono concluse ma continuano ad arrivarci le vostre foto e i vostri video da tutta Italia. Eccone alcuni:
Sergio, uno degli organizzatori del corteo Milanese, parlando dal palco di Piazza Duomo è andato all’attacco del sindaco di Milano Beppe Sala colpevole, a suo dire, di non aver attuato le misure necessarie per far uscire la città dall’«emergenza climatica» dopo averla dichiara.
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Cambia meta il corteo di Fridays For Future a Napoli. I manifestanti, da programma, dovevano giungere in piazza Dante, che però è stata ritenuta insufficiente dagli organizzatori alla luce delle presenze, oltre 100mila. Così, con l’autorizzazione delle forze dell’ordine, gli studenti stanno proseguendo verso il Museo archeologico nazionale e piazza Cavour. Una parte del corteo è stata fermata in piazza Dante, ma solo per consentire a tutti di potersi muovere senza difficoltà. Il traffico è bloccato da via Santa Teresa degli scalzi, con pesanti ripercussioni per gli automobilisti.
Marina, Vicenza
Il corteo di Roma è arrivato a piazza Madonna di Loreto, mentre la gente continua a marciare su via Cavour. «Il 15 marzo eravamo 30mila. Guardate oggi”, dicono i ragazzi. System change, non climate change: questa la loro richiesta.
«Contro multinazionali e sfruttamento. E che non siano gli ultimi a pagare: né i migranti, né le donne, né i poveri di tutto il mondo. Ma il sistema». Al governo chiedono azioni concrete: «Quello che ha fatto il ministro dell’istruzione non ci basta. Non abbiamo bisogno del permesso di nessuno per protestare. O noi, o i potenti della terra».
Alle 12:00 il corteo di Milano è arrivato in piazza Duomo. O meglio, sta provando a entrarci: code di persone spingono da Corso Vittorio Emanuele, dalla Galleria e dalle strade limitrofe. Gli organizzatori stanno provando a creare un cerchio proprio ai piedi del sagrato. Scongiurata la pioggia, un gruppo di ragazzi si è arrampicato sulla statua equestre: il cuore di Milano è completamente intasato.
«Siamo Gretini, e ne andiamo fieri», si legge sulle spalle di un anziano. Non pochi gli adulti, soli o che accompagnano bambini. «Vogliamo dire a Beppe Sala di continuare a dare autorizzazioni per costruire nuovi palazzi, più spazi verdi. E siamo contro l’aumento dei biglietti per i mezzi pubblici», dicono dal megafono. «Basta queste baggianate della città vetrina».
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Quinto, Roma
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Corrado, Locri
FFF Gyo, Brescia
«C’è ancora gente ferma a Repubblica. Siamo tantissimi: oltre 200mila», dice Riccardo. Vive a Roma ma è originario di Nardó. “Apprezziamo l’iniziativa del ministro dell’Istruzione e l’assenza giustificata per oggi. Ma non basta: chiediamo alla politica di agire». «Non abbiamo governi amici: questa non è la piazza del pd o dei 5Stelle. Vogliamo un cambiamento vero del sistema», dice al microfono Zeudi.
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Il corteo di Roma è appena partito e ha imboccato via Cavour. «C’è chi dice che siamo già 100mila», dice Valerio del liceo artistico Tasso di Colli Aniene che apre il corteo. I ragazzi cantano “Bella ciao”.
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«Se non ora quando. Se non noi chi?». Il corteo di Roma non è ancora partito e tra Termini e Repubblica continuano ad arrivare a migliaia. «I miei genitori mi supportano in questa battaglia, ma finora è stato difficile convincere gli adulti», dice Lorenzo, Roma sud. «Si continua a pensare che non è un problema che ci riguarda» .
Tania, 18 anni, Tivoli
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Impressionante: il corteo milanese, giunto a piazzale Biancamano, mostra tutta la sua imponenza. Nello slargo, la mole di manifestanti si palesa allargandosi e poi stringendosi in viale Montello. “È infinito”, commenta un poliziotto. Sono le 10:35 e i ragazzi attraversano il piazzale ormai da 25 minuti. Non si riesce ancora a vedere la fine.
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A Roma continua ad arrivare gente tra Termini e piazza della Repubblica, che è strapiena di persone. I numeri saranno certamente importanti. E non manca tra i cartelli la consueta ironia tutta romana.
«Voglio una ragazza calda, non un pianeta caldo», scrivono su un cartello Bruno e Lorenzo. «Potrebbero dire che siamo scesi in piazza per saltare la scuola. Invece è per trovarci tutti insieme dalla stessa parte e gridare ancora una volta che non c’è più tempo e che bisogna ripartire tutti dai piccoli gesti dalla parte dell’ambiente».
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Alle 9:45, superato il Piccolo teatro, al megafono gli organizzatori hanno criticato il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala. «Milano è la città degli eventi, e il sindaco sa benissimo quanto spreco, quanta Co2 viene dispersa nell’atmosfera ogni volta che c’è una ‘week’a Milano».
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A Roma la partenza del corteo, da piazza della Repubblica fino a piazza Madonna di Loreto, accanto al Campidoglio, è prevista per le 10.
Ragazzi e ragazze stanno arrivando da tutta la città. Chi frequenta gli istituti del Centro di è dato appuntamento sotto la scuola per arrivare tutti insieme a piazza Esedra.
Dai nostri lettori:
Enrico, Napoli
Dai nosti lettori:
Bre da Verona ha risposto alla nostra call to action. Anche dalla piazza dell’ Arena i giovani sono riuniti per manifestare contro il cambiamento climatico.
Ai ragazzi delle scuole superiore si sono aggiunti gli studenti dell’Università Statale di Milano.
Dal Politecnico è arrivata una delegazione di studenti e professori: insieme hanno realizzato uno striscione per spiegare cause e scenari del cambiamento climatico.
Non sono passati neanche 20 minuti dall’inizio del corteo, e sono arrivati migliaia di studenti da Cimiano e l’hinterland milanese: «Siamo troppi, non sappiamo più dove metterci», dicono dal risciò.
Intanto manifestazioni parallele stanno prendendo piede in più done della città: piazzale Lotto è in corso un blocco stradale di 2.000 studenti, a Porta Venezia si stanno radunando alcuni collettivi studenteschi di Milano.
Il corteo è partito alle ore 9: in testa, gli organizzatori trasportano un albero con scritto «- cemento + verde pubblico».
Anche una città come Milano, apparentemente così attenta alle tematiche ambientali, non soddisfa gli organizzatori: «Ci sono pareri contrastanti, dovrebbero fare molto di più – dice Sarah -, ma per oggi, le polemiche politiche le lasciamo ad altri».
Alle 8:30 piazza Castello era piena: dietro un risciò da dove gli organizzatori aizzano i ragazzi, si è raccolto un fiume di cartelloni e facce colorate. Il corteo è così lungo che arriva dal Foro Bonaparte fino alle porte del Castello Sforzesco.
Dalle 8.00 di mattina, dai tornelli della fermata Cairoli di Milano sono iniziati a passare tanti ragazzi e altrettanti striscioni. «Siamo decine di migliaia», ha detto Miriam, tra gli organizzatori della manifestazione milanese. «I politici non devono venire qua a fare i selfie, devono fare il loro lavoro».
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