Qatar, al via i Mondiali di atletica: Tortu e gli altri giovanissimi azzurri pronti a stupire
Si apre nella suggestiva cornice di Doha la 17esima edizione dei campionati del mondo di atletica. Dal 27 settembre al 6 ottobre 1900 atleti provenienti da 210 Paesi si sfideranno nell’arco di dieci giorni. 24 gare e un solo comune denominatore: il caldo. Già, al Khalifa International Stadium, uno stadio dalla capienza di 40mila spettatori, gli ingegneri e gli architetti hanno messo in piedi una struttura con giganteschi impianti di aria condizionata, capaci di raffreddare la temperatura esterna fino a 17 gradi e mantenere la temperatura ideale costante a 26.
Una banco di prova fondamentale per il Qatar che oltre ad essere il primo Paese medio orientale a ospitare la competizione internazionale, tra tre anni sarà anche la casa della prossima Coppa del mondo di calcio.
Una passerella di atleti e stelle dell’atletica leggera internazionale, dal campione del mondo sui 100 metri Justin Gatlin, alla sei volte medaglia d’oro olimpica Allyson Felix, specialista nei 200 metri.
Pesa, invece, l’assenza della due volte campionessa olimpica Caster Semenya, dopo che la corte svizzera ha respinto il suo ricorso contro la IAAF. L’atleta sudafricana, oro sugli 800 metri femminili a Londra, è stata costretta dall’organizzazione internazionale dell’atletica a sottoporsi a cure per abbassare il livello del suo testosterone, considerato troppo alto per poter gareggiare con le atlete donne.
La nazionale azzurra: le speranze italiane
Nel 2013 fu Giuseppe Gibilisco l’ultimo italiano a vincere una medaglia d’oro nella competizione mondiale, conquistando il gradino più alto del podio nella finale del salto con l’asta in una gara al cardiopalma. 16 anni dopo l’Italia attende ancora il suo erede dopo che nelle ultime tre edizioni dei mondiali gli azzurri sono riusciti a portare a casa solo due medaglie: un bronzo nel 2017 grazie alla prova di Antonella Palmisano nella 20 chilometri di marcia e un argento nel 2013 con Valeria Straneo nella maratona. L’Italia si presenta in Qatar con 66 atleti: 34 uomini e 32 donne.
Antonella Palmisano: la fatica dei 20km
Tra le atlete più attese c’è Antonella Palmisano. La tarantina, 28 anni, arriva a questi mondiali con un bagaglio di esperienza non indifferente. Già bronzo ai mondiali del 2017, si presenta a Doha con l’obiettivo conclamato di difendere il terzo posto conquistato due anni fa.
La tarantina, che dodici mesi fa è salito sul terzo gradino del podio agli europei, deve fare i conti con una stagione sottotono e avversarie come Liu Hong, l’atleta cinese primatista mondiale nella 50km che ha lasciato la disciplina non olimpica per concentrarsi su una distanza più breve. Tra gli ostacoli c’è soprattutto la temperatura rovente del Qatar che ha convinto gli organizzatori a spostare la gara di notte: il via sarà alle 23 ore locali, appena dopo la fine della cerimonia di apertura.
Stefano Sottile e Gianmarco Tamberi: le speranze del salto in alto
Tra i giovanissimi gli occhi sono tutti puntati, o quasi, sul 21 enne Stefano Sottile. Un passato nel lancio del giavellotto e poi la scoperta di un talento pure nel salto in alto. Il ragazzo di Vercelli nel 2015 si è imposto a livello mondiale nella categoria under 18 saltando 2 metri e 20 centimetri. Un primato che è rimasto tale negli ultimi quattro anni a causa dei molti infortuni che l’hanno costretto a rimanere fuori dai campi di atletica. Ma la voglia è tanta e negli ultimi due mesi Sottile si è migliorato fino a raggiungere i 2 metri e 33 ai campionati italiani. Un risultato che per un mese è stata la miglior prestazione mondiale della disciplina.
Una gara, quella del salto italiano, che vedrà un altro grande asso nella manica per le speranze di medaglia dell’Italia: Gianmarco Tamberi. Lui, primatista italiano, è reduce da un infortunio che nel 2016 lo costrinse a saltare l’appuntamento olimpico di Rio. Lo scorso marzo però Tamberi è tornato a far valere i suoi centimetri a livello continentale vincendo gli europei indoor con un salto di 2,32.
Yeman Crippa: l’etiope italiano nel mezzofondo
Nato in Etiopia e cresciuto in Italia. Yeman Crippa, originario di Addis Abeba e adottato da una famiglia milanese è il faro dell’Italia nella specialità del mezzofondo. È reduce da una stagione che l’ha visto migliorare il suo primato: 13 minuti 7 secondi e 84 centesimi, una prestazione che lo colloca tra i grandi sul panorama internazionale dei 5mila metri. Crippa si è portato a casa anche l’ultima tappa di Coppa Europa, questa volta sui 10mila metri.
Maratona: c’è Yassine Rachik
Nella lunga distanza della maratona la sorpresa potrebbe essere un giovane venuto dal Marocco: Yassine Rachik. 26 anni e un bronzo ottenuto agli europei di Berlino del 2018 detiene un record personale di 2 ore 8 minuti e 5 secondi, a soli 43 secondi dal record del campione olimpico Stefano Baldini.
Tortu? Senza Bolt ci proverà
Sulla velocità la competizione di americani e giamaicani appare insuperabile. Chi sfiderebbe mai i mostri sacri dei 100 metri? Ci proverà Luminosa Bogliolo. La 24enne di Savona, oro alle Universiadi sui 110 metri ostacoli, quest’anno è scesa sotto i 13 secondi, una prestazione di livello internazionale che fa ben sperare per un piazzamento di prestigio e chissà, forse anche per una medaglia.
Ma sui 100 metri, la gara più veloce al mondo, gli occhi saranno tutti per Filippo Tortu. Senza Usain Bolt, dopo che il giamaicano ha dato l’addio alle gare, il lombardo, unico atleta italiano ad essere mai sceso sotto i 10 secondi nei 100 metri, tenterà l’impresa.
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