Greta Thunberg è finanziata da Soros attraverso la “manager-attivista” Luisa-Marie Neubeuer? No!
Greta Thunberg, la giovane attivista svedese che da mesi lotta in prima linea per lo sviluppo sostenibile e contro i cambiamenti climatici, continua a esser uno dei soggetti principali bersagliati dalla diffusione di false notizie da parte di siti complottisti e cospirazionisti. L’attivista 16enne, che ha recentemente tenuto un discorso sui cambiamenti climatici all’Onu, è accusata di essere manovrata dai cosiddetti “poteri forti” e, più recentemente, di essere pagata e manovrata da George Soros, imprenditore e filantropo ungherese naturalizzato statunitense, da diversi anni menzionato in teorie complottiste che si sono rivelate – de facto – infondate. E proprio in concomitanza con il Global strike for future del 27 settembre, che ha riunito solo nelle piazze italiane «più di un milione» di manifestanti, sono riemerse sui social network alcune immagini che denuncerebbero i presunti collegamenti tra Greta Thunberg e George Soros.
Greta “al soldo” di Soros attraverso l’attivista Luisa-Marie Neubeuer? No
A seguito di un articolo comparso su NyaTider, un blog svedese appartenente alla destra cospirazionista, sono emerse una serie di immagini che ritraggono Greta Thunberg affiancata da Luisa-Marie Neubeuer, un’attivista di origine tedesca e organizzatrice in Germania delle principali manifestazioni contro i cambiamenti climatici, ispirati agli scioperi di Greta Thunberg.
Luisa-Marie Neubeuer, inoltre, è anche una delle giovani ambasciatrici della One Campaign, un’associazione indipendente che dal 2004 opera per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica per sostenere politiche e programmi per porre fine, entro il 2030, alla povertà estrema, alla fame nel mondo, alla cura dell’ambiente e all’accessibilità globale alle cure mediche, specialmente nei Paesi in via di sviluppo.
«Gli Youth Ambassador sono giovani attivisti estremamente motivati che conducono attività di sensibilizzazione in tutta Europa per porre fine alla povertà estrema. Sollecitano un impegno concreto dei responsabili politici, lavorano con i mezzi di comunicazione per aumentare la visibilità delle campagne della One e incoraggiano il pubblico ad agire nella lotta contro la povertà con attività online ed eventi locali. Il programma è un’ottima opportunità per studenti appassionati di affari internazionali e cooperazione internazionale».
In questo caso, semplicemente, ci si ritrova davanti a due giovani attiviste che hanno obiettivi, interessi e temi comuni su cui dibattere che hanno unito le forze nella stessa fase storica con il fine di sensibilizzare sempre più persone e giovani sulla lotta ai cambiamenti climatici.
Cos’è la One campaign
La One Campaign è stata fondata nel 2004, unendo undici organizzazioni umanitarie senza scopo di lucro. Tra le organizzazioni coinvolte figurano, tra gli altri, la Data di Bono Box, frontman degli U2, la World Vision International, il movimento cristiano statunitense Bread for the World.
Nella lista dei finanziatori, pubblicata regolarmente e con trasparenza sul sito ufficiale della One Campaign, figurano la Bill & Melinda Gates Foundation dell’imprenditore informatico e filantropo statunitense Bill Gates, fondatore della Microsoft, e poi anche la Open Society Foundation di George Soros.
Chi fa parte della One Campaign e da chi è finanziata
La lista dei 21 membri del consiglio di amministrazione della One Campaign – consultabile sul sito ufficiale dell’organizzazione – include «persone con una vasta esperienza in difesa e attivismo, politica, politica e affari». Tra i vari nomi, figura quello di Morton H. Halperin, il consulente senior dell’Open Society Foundation di George Soros.
Un solo nome legato a Soros su ventuno. E a ben guardare gli altri membri del Cda della One Campaign emergono nomi di artisti, filantropi, attivisti, ma anche di politici repubblicani statunitensi come la senatrice Kelly Ayotte, così come politici conservatori britannici, come David Cameron. Identità politiche con ideali opposti rispetto a quelli spesso associati a George Soros.
Tuttavia, è doveroso ricordare che associazioni come la One Campaign operano di certo attraverso libere donazioni, e che tali fondi, a prescindere dal giudizio personale che il singolo può avere circa il donatore, vengono apertamente riportati e dichiarati. Al netto di ciò, risulta improbabile pensare che possa esistere un “complotto” nascosto quando tutti i dati e i nomi delle persone coinvolte vengono riportati in modo trasparente e accessibile a tutte e tutti.
Il fotomontaggio di Greta Thunberg con George Soros
Ma nell’ultima settimana sui social di tutto il mondo, così come in Italia, è circolata anche un’immagine di Greta Thunberg in compagnia dell’imprenditore e filantropo ungherese Soros.
La foto è però falsa, in quanto frutto di un fotomontaggio del volto di Soros che è stato sovrapposto su quello dell’ex vice presidente degli Stati Uniti Al Gore, anche lui attivista contro il cambiamento climatico.
La foto originale di Greta Thunberg e Al Gore, infatti, risale al 30 dicembre 2018, ed è presente sui social dell’attivista svedese sin da allora.
Non si tratta quindi di accordi siglati dietro le quinte dai “potenti del mondo” sfruttando ragazzini e ragazzine. Sembra piuttosto che sulla figura di Greta Thunberg si concentrino sempre più teorie cospirazioniste infondate e circostanze volontariamente alterate per darle contro e screditarla.
Sullo stesso tema:
- Fridays for future, la foto del bidone della spazzatura non è stata scattata a Roma o Milano: è Napoli
- I Simpsons non hanno predetto l’incontro tra Greta Thunberg e Trump: Lisa aggiunta con un fotomontaggio
- Quanto è attendibile la lettera dei 500 scienziati contro l’allarme climatico? Molto poco
- Lo sfogo di Greta diventa un brano rock. E lei scherza: «Basta clima, da oggi solo death metal!» – I video
- «Volto indignato il tuo, o manipolato?», la rivolta dei cattolici contro Greta: il volantino che gira tra le parrocchie
- «Vedo il cambiamento climatico avvenire di fronte ai miei occhi» le immagini del concorso di fotografia ambientale
- «Tra poco scoprirò la mi*****»: il post sessista del consigliere comunale leghista contro Greta Thunberg
- La foto dei militari spagnoli che bevono birra con le armi a terra: non erano in servizio
- Quel campo di concentramento (inventato) che piace ai nazionalisti e ai negazionisti della Shoah
- Tim Cook a Firenze: «Per chi ama la democrazia, separare il falso dal vero è alla base della libertà»