Pjanic apre, Ronaldo chiude: Juve-Spal 2-0
Basta la ormai solita pennellata di Pjanic alla Juventus per aprire il fortino della Spal, sul quale Ronaldo mette nel finale la bandierina. La vittoria permette alla squadra di Sarri di tornare momentaneamente in vetta alla classifica in attesa di Sampdoria-Inter. Il bosniaco supera un super Berisha al minuto 43 dopo che la Juve aveva palleggiato molto e creato poco con il trio Ramsey-Dybala-Ronaldo. Poi la gemma di Pjanic e un secondo tempo di dominio assoluto. Con Cr7 in decollo.
Partenza a rilento
La Juve è un laboratorio, e non solo per l’assorbimento graduale delle idee sarriane. L’assenza contemporanea di tutti i terzini sinistri obbliga Sarri a piazzare due esterni bassi ‘forzati’, entrambi mancini. E se per Cuadrado a destra non è la prima volta, per Matuidi è l’esordio assoluto.
Non che la Spal solleciti molto, ma la Juventus si confronta col solito approccio light. Cuadrado è l’unico a proporre qualche cambio di passo, mentre Ramsey, confermato trequartista, e la coppia Ronaldo-Dybala fanno poco oltre la giocata orizzontale.
Il risultato è che la prima vera occasione finisce sulla testa di Khedira con palla di poco fuori sul solito assist di Cuadrado. Gli altri? Possesso palla e poco movimento senza. E nelle more la Spal prova a prendere un coraggio che si traduce, però, in due semplici tiri da fuori di Petagna e Sala. Poco per spaventare Buffon, che supera Maldini per presenze con lo stesso club in Serie A.
Tanta qualità, ma area vuota
Berisha patisce poco di più perché con l’assenza di Higuain, e con Dybala che per attitudine retrocede sempre a prendersi palloni sulla trequarti, Ronaldo resta senza riferimenti offensivi. La Juve non tira mai in porta. Lo fa la prima volta al 33′ e , paradossalmente, su contropiede guidato dal solito Cuadrado e quasi finalizzato da un sinistro a giro di Dybala: Berisha si esalta. E dieci minuti dopo è mostruoso quando è Ramsey, su assistenza di Ronaldo, a occupare l’area piccola trovando la miracolosa opposizione col piede di richiamo del portiere spallino.
All’improvviso la prodezza…
Sembra una maledizione mista a inconsistenza sotto porta, ma al 43′ Pjanic, proprio come a Brescia, decide di tirare fuori gli effetti speciali per cancellare timori e paure. Destro da fuori, con leggera deviazione, e Berisha è trafitto sul palo lungo.
Per la Spal è una martellata sui denti. Per la Juve, benzina. Che nel secondo tempo permette alla squadra di Sarri di gestire e spingere con forza da subito. Ci vuole di nuovo Berisha per chiudere la strada sotto porta a Khedira, dopo che Ronaldo aveva portato a scuola tutta la difesa estense.
La Spal non riesce più ad uscire, si eclissa da una partita diventata troppo complicata. Pesca qualcosa dalla panchina ma finisce per fare collezione di giocatori offensivi, regalando alla Juve un centrocampo di cui era già ampiamente già in possesso. Berisha deve allora chiudere ancora sulle scorribande di Dybala e Ronaldo. Che partono sempre dal lontano, ma con la partita sbloccata e gli spazi più larghi diventano pericoli pubblici.
E infatti, a 12 minuti dalla fine, una volata laterale della Joya recapita un pallone di platino sul quale Cr7 si avventa con una sospensione da Nba. Colpo di testa violento. Berisha deve arrendersi. E Sarri, almeno per tre ore, si prende la vetta.