Unhcr: «Un’imbarcazione con oltre 50 persone si è capovolta al largo delle coste della Libia»
Un’imbarcazione con a bordo oltre 50 persone si è capovolta al largo delle coste della Libia. A renderlo noto è l’Unhcr. I soccorritori stanno arrivando sul posto e l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e i suoi partner sono pronti a offrire assistenza medica e umanitaria per lo sbarco.
Non è ancora confermato se si tratta dell’imbarcazione con una sessantina di persone a bordo in difficoltà nel Mediterraneo Centrale da almeno 24 ore segnalata da Alarm Phone. Un barcone per il quale – questa l’accusa del servizio telefonico che fornisce ai migranti un numero da chiamare in caso di difficoltà – nessuna autorità sarebbe intervenuta per il salvataggio, nonostante le ripetute segnalazioni a Libia, Italia e Malta fin da ieri pomeriggio. «È omissione di soccorso», è la denuncia.
🚨Happening now!
— UNHCR Libya (@UNHCRLibya) September 28, 2019
A boat carrying over 50 persons capsized off Libyan shores.
Rescuers on their way and UNHCR and partners ready to provide medical and humanitarian assistance upon disembarkation.
Alarm Phone ha dato il primo allarme stamane con una serie di tweet sottolineando che, secondo le segnalazioni delle persone a bordo, il barcone stava imbarcando acqua. Ci sarebbero state anche alcune persone – bambini inclusi – finite in mare. Secondo fonti italiane, scrive l’Ansa, tutte le informazioni sono state girate alla guardia costiera libica che starebbe intervenendo.
Breaking! Siamo stati contatti da un barca in pericolo con circa 56 persone a bordo, partita dalla #Libia giorni fa. Abbiamo informato le autorità in #Libia, #Italia e #Malta questo pomeriggio, ma nessuno ha lanciato un soccorso. I naufraghi temono di morire e chiedono aiuto! pic.twitter.com/djE6Dg5vVh
— Alarm Phone (@alarm_phone) September 27, 2019
«Tragedia in diretta e nessuno interviene», tuona Alarm Phone. «Le persone a bordo ci dicono che stanno imbarcando acqua e che varie persone, inclusi bambini, sono andate fuoribordo. Cosa altro deve succedere affinché le autorità si assumano la responsabilità della situazione?».
Dopo aver perso i contatti nella serata di ieri, Alarm Phone è riuscita a parlare nuovamente con i migranti a bordo questa mattina. «Abbiamo bisogno di aiuto, la situazione è urgente», avrebbero detto i migranti. La posizione del gommone è stata segnalata alla Guardia costiera italiana, alle forze armate maltesi, alla guardia costiera libica, a Eunavformed, la missione europea nel Mediterraneo centrale, e anche alla guardia costiera francese.
Yet another senseless shipwreck in the #Aegean Sea. #Europe, every death at your sea borders is murder! #FerriesNotFrontex https://t.co/3utLsqygjw
— Alarm Phone (@alarm_phone) September 27, 2019
Solo ieri almeno 7 persone – 5 bambini e 2 donne – hanno perso la vita in un naufragio nel mar Egeo di un barcone di migranti, partito dalle coste della Turchia e diretto in Grecia: lo rende noto la guardia costiera di Atene, che ha recuperato i corpi delle vittime nei pressi dell’isolotto di Inousses, vicino a Chios. I soccorritori hanno tratto in salvo 4 bambini, 3 donne e 5 uomini. Le loro nazionalità non sono state rese note.
In copertina Alarm Phone/Twitter
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