Achille Lauro si vuol buttare sulla dance anni ’90: «I generi musicali sono solo gabbiette per topi» – Il video
Qualcuno aveva iniziato a seguirlo quando ancora faceva rap. Qualcun altro ha imparato a conoscerlo con il rock ibrido di 1969, genere con cui è sbarcato sul palco dell’Ariston. Ma per Achille Lauro, artista romano classe 1990, è già tempo di cambiare strada: il prossimo album si intitola “1990” e sarà all’insegna delle sonorità Novanta. «Sto prendendo i ricordi di quando ero bambino, che sono la parte migliore di noi, quella che forse tutti nascondono», ha detto Lauro annunciando la svolta musicale. Un avvicinamento alla dance riletta «in chiave estremamente intima e autoriale», che ha portato nel 2018 alla scrittura del primo brano sul genere, La Bouche (dal nome del famoso duo dance di metà anni Novanta).
Proprio ripercorrendo i suoi ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza, Lauro ha riscoperto il sound delle dancefloor, quel mondo dal «sound inconfondibile» e dallo “spirito libero ed euforico, emblema di una giovinezza spensierata”. Insomma, gli anni dei Daft Punk, Corona, degli Eiffel 65 e di Gigi D’Agostino. «Non esiste più nulla per me, i generi musicali sono solo gabbiette per topi», ha detto Lauro. «Pop, punk, rock, grunge, musica contemporanea. Sono un’unica cosa. Spero di non deludervi». Non ci resta che aspettare, ingannando l’attesa con l’ultimo singolo uscito in radio: “Delinquente”.
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