Eutanasia, l’89% degli italiani è favorevole alla legge – I dati
La legge in Parlamento non c’è ancora, ma l’Italia non si ferma. Secondo un sondaggio Swg relativo agli anni 1998-2018, i cittadini «favorevoli a una legge che, a determinate condizioni, consenta l’eutanasia», sono ben l’89%. Dati che confermano come le sollecitazioni della Consulta al Parlamento per portare a termine una legge sul fine vita siano più centrate che mai.
«La percentuale dei favorevoli è costantemente aumentata negli ultimi anni», ha detto Enzo Risso, direttore scientifico Swg. «E questo fenomeno segnala la notevole secolarizzazione della società italiana, che ha finito per non sentirsi più in linea con le posizioni della Chiesa e alcuni valori del cattolicesimo».
Proprio la Cei si era espressa contro l’eutanasia poche ore dopo la sentenza della Corte Costituzionale sull’aiuto al suicidio assistito. Supportando i 4mila medici che hanno annunciato l’obiezione di coscienza in caso di una legge a favore dell’eutanasia, la Conferenza Episcopale italiana aveva detto che «il medico esiste per curare le vite, non per interromperle».
In generale, i favorevoli assoluti della legge rimangono costanti attorno al 50%, mentre c’è stato un vero e proprio boom tra i favorevoli a determinate condizioni. Complice anche la sensibilità mediatica per i casi di Dj Fabo, Piergiorgio Welbi, Eluana Englaro e Luca Coscioni, gli italiani hanno iniziato a considerare più seriamente l’urgenza di una legge che permetta a pazienti terminali consapevoli di decidere per sé e per la loro sofferenza.
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