Istat: diminuiscono i disoccupati ma aumentano quelli che non cercano più lavoro
Scende il tasso di disoccupazione in Italia di 0,3 punti percentuali, raggiungendo il 9,5%. Quella dell’Osservatorio sul Precariato dell’Istat è la cifra più bassa dal secondo trimestre del 2011. Ma dietro a questi numeri si nasconde un dato meno positivo: non è salita l’occupazione, che resta stabile rispetto a luglio, sono diminuite le persone che cercano un lavoro.
Meno disoccupati ma più inattivi
L’occupazione rimane infatti più o meno la stessa di quella di luglio (59,2%), mentre il tasso di inattività sale al 34,5% (+0,2 punti percentuali). È quindi calato il numero di persone in cerca di un lavoro, che sono il 3,4% in meno rispetto a luglio (circa 87 mila unità di differenza).
Ma a spiegare il calo della disoccupazione non è un aumento del numero di chi un lavoro l’ha trovato ma quello di coloro che un lavoro hanno smesso di cercarlo (+73.000 unità). La stessa dinamica si riproduce nelle fasce giovanili: cala la disoccupazione del 0,4% ma aumentano gli inattivi dell’1%.
Diminuisce la stima delle persone in cerca di occupazione (-87 mila unità). Tasso di disoccupazione al 9,5% (-0,3 punti percentuali), quello giovanile al 27,1% (-1,3 p.p.) #istat https://t.co/MfxXOsjqkJ pic.twitter.com/iyJwkZsqET
— Istat (@istat_it) September 30, 2019
Occupazione: crescono i dipendenti
L’occupazione ad agosto è aumentata tra gli ultracinquantenni mentre è calata per le altre fasce d’età. Variazioni a somma nulla, se si guarda il dato generale. Rispetto al calo di luglio, crescono i lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato che con contratti a termine, aumentando complessivamente di 32.000 unità. Su base annuale, la crescita degli occupati permanenti è di 190.000 unità, mentre gli occupati a termine sono calati di 30.000 unità. Ad agosto diminuiscono invece rispetto a luglio gli indipendenti.
Su base trimestrale ma anche annua, aggiunge l’istituto di sondaggi, l’occupazione risulta in crescita dello 0,6% (140 mila unità in più). Rallenta quindi, ma rimane positiva. Inoltre nel dato annuale è molto visibile una differenza di genere: se il numero di uomini occupati è cresciuto di 41.000 unità, quello delle donne è aumentato di 99.000.
Buona dinamica annuale quindi, ma per agosto quelli che sembrano dati positivi sono invece brutte notizie travestite che fanno suonare l’allarme sulla disillusione professionale degli italiani.
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