Milano, per i rider in arrivo il sequestro delle bici non a norma
Sequestro di biciclette non a norma usate dai rider e verifiche dell’agenzia di Tutela della Salute sulle condizioni di sicurezza in cui lavorano. È quanto deciso oggi nel corso di una riunione in Procura a Milano per pianificare i controlli nell’inchiesta avviata prima dell’estate.
La Polizia locale potrà quindi effettuare i sequestri delle bici dei rider non a norma e la Ats, ex Asl, effettueranno sia le valutazioni sui rischi per la sicurezza dei ciclofattorini, accertandosi anche se abbiano fatto visite sullo stato di salute, sia le verifiche igienico-sanitarie sui contenitori, inviando eventuali prescrizioni alle piattaforme di delivery per la messa a norma.
L’inchiesta
«È un’indagine doverosa, sotto il profilo della prevenzione», avevano spiegato la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e la pm Maura Ripamonti che coordinano l’inchiesta conoscitiva avviata prima dell’estate e affidata alla squadra specializzata di polizia giudiziaria del dipartimento ambiente, sicurezza, salute e lavoro e alla Polizia Locale.
La procura vuole «esplorare questo fenomeno che è ampio ed è in espansione ma senza controlli. Preferiamo intervenire prima ed esercitare un ruolo di prevenzione». Tutto nasce, secondo i magistrati, «da una fotografia di una realtà che è sotto gli occhi di tutti. Ormai muoversi di sera in città è diventato una sfida contro le insidie e i pericoli per via di questo sistema di distribuzione del cibo. Con questi rider che, nelle ore canoniche, sfrecciano senza, per esempio, alcun presidio» – ovvero giubbotti catarifrangenti o il casco – «e senza alcuna osservanza delle regole stradali, in contromano o sul marciapiede».
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