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Reddito di cittadinanza all’ex brigadista dell’omicidio D’Antona. La vedova: «Grande senso di ingiustizia»

30 Settembre 2019 - 18:29 Redazione
Olga D'Antona ha parlato a Radio Capital dove ha criticato il sussidio: «La norma va rivista. L'ingiustizia la subiscono tutti i cittadini»

Nuove polemiche sul caso del reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni, condannata a 21 anni e 6 mesi per l’omicidio dell’ex giurista Massimo D’Antona.

La vicenda «è oggetto di verifica da parte dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero della Giustizia e l’Inps, al fine di accertare l’eventuale presenza di anomalie».

Lo fanno sapere fonti del Ministero del Lavoro. Secondo quanto riportato da La Verità, la ex terrorista, ora agli arresti domiciliari, starebbe ricevendo in questi mesi il reddito di cittadinanza.

«Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto», lo dice a Radio Capital Olga D’Antona, vedova del giuslavorista. «L’ingiustizia non la subisco io, ma – aggiunge – la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista».

«È giusto – prosegue Olga D’Antona – che il reddito sia concesso a chi ha esaurito la propria condanna e si è ravveduto, ma non è questo il caso. E poi lei ha alle spalle una famiglia che può sostenerla e che ha sempre dimostrato di volerla sostenere…E ora, che c’è anche il Pd, mi aspetto – conclude – che il governo faccia qualcosa».

Sul caso è intervenuto anche la deputata di Fratelli d’Italia Wanda Ferro ribadendo come il partito avesse più volte denunciato «che il sussidio sarebbe finito anche nelle tasche di delinquenti. Come Fratelli d’Italia abbiamo presentato diversi emendamenti per scongiurare questo rischio, ma sono stati puntualmente bocciati dalla maggioranza».

«Oggi scopriamo che una terrorista condannata per un crimine orrendo riesce a prendere dalle tasche degli italiani perbene più di 600 euro al mese solo perché la legge consente di assegnare il sussidio anche a feroci criminali se la loro condanna definitiva risale a più di dieci anni prima».

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«Con l’attuale norma – scrive Giorgia Meloni su Facebook – anche ladri, pedofili e stupratori, oltre ad assassini e terroristi, percepiscono l’assegno da parte dello Stato. Una follia che Fratelli d’Italia aveva segnalato in totale solitudine. Ora il Governo vari urgentemente una norma per fermare questo scempio».

Per Tridico il sussidio è legittimo

Anche il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico ha detto la sua a proposito del Reddito di cittadinanza alla ex terrorista Federica Saraceni. «Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all’Inps», ha detto Tridico a margine dell’evento Fulbright in Italia. Ha però chiarito: «La norma prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c’è il blocco» per il Reddito, «lei l’ha ricevuta 12 anni fa. Basta leggere la legge».

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