Imbarazzo per Zuckerberg, in un audio attacca la candidata dem Warren: «Se qualcuno ci minaccia, si combatte»
È l’incubo di ogni dirigente di azienda veder trapelare in pubblico conversazioni private avute con i propri dipendenti. Ma trattandosi del fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, il caso riguarda tutto il mondo. A partire dagli Stati Uniti e in particolare la politica americana visto che nel parlare di una proposta paventata da alcuni candidati democratici alla presidenza americana, Zuck si è lasciato andare a delle affermazioni forti sulla volontà di continuare lo scontro.
A pubblicare il contenuto delle conversazioni avvenute durante un incontro aziendale tra il CEO di Facebook e i suoi dipendenti è stato il sito di informazione americano The Verge, che ha diffuso anche gli audio di alcuni degli interventi di Zuckerberg. Registrazioni da cui si evince il tono informale da lui adottato nel rispondere con candore e, evidentemente, anche con imprudenza, alle domande dei suoi dipendenti, preoccupati dalla critiche che ormai da tempo piovono sull’azienda.
Zuck contro Warren
A partire proprio dall’utilizzo della piattaforma da parte di potenze straniere per interferire con il regolare svolgimento della democrazia americana, come è accaduto durante le elezioni presidenziali del 2016. Come risposta, alcuni candidati democratici alle prossime elezioni presidenziali, in primis la Senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, avevano proposto di “spezzettare” la società.
Rispondendo su questa ipotesi ai suoi dipendenti Zuckerberg ostenta sicurezza: «Scommetto che se fosse eletta avremo una causa legale, e che la vinceremo», lo si sente dichiarare nella registrazione. L’azienda è pronta a lottare: per rendere l’idea Zuckerberg non usa mezzi termini: «Intesi, io non voglio avere contese legali con il nostro governo, ma… se qualcuno pone una minaccia che in qualche modo riguarda la nostra esistenza, bene, si va al materasso e si combatte».
I’m not afraid to hold Big Tech companies like Facebook, Google, and Amazon accountable. It’s time to #BreakUpBigTech: https://t.co/o9X9v4noOm
— Elizabeth Warren (@ewarren) October 1, 2019
Per Zuckerberg, “spezzettare” le compagnie, come Facebook, non risolverebbe il problema, anzi. Perché è proprio la sua dimensione – argomenta Zuckerberg – che permette a Facebook di fare investimenti sufficienti per garantire la sicurezza degli utenti. «Guardate Twitter – scherza Zuckerberg – i nostri investimenti in materia di sicurezza sono più grandi dei ricavi dell’intera compagnia». Seguono risate dei dipendenti.
Le audizioni politiche
«Non ho intenzione di andare a ogni singola audizione in giro per il mondo. Molte persone vorrebbero che lo facessi». Così invece Zuckerberg risponde a chi gli contesta la poca disponibilità a cooperare con i Governi che in questi mesi hanno chiesto un chiarimento sui controlli esercitati dall’azienda per vigilare la propaganda politica sulla propria piattaforma.
«Quando sono emersi diversi problemi l’anno scorso seguito alle rivelazioni di Cambridge Analytica, ho partecipato alle audizioni negli Stati Uniti. Ho fatto la stessa cosa presso l’Unione europea. Non ha senso per me partecipare ad audizioni in ogni singolo paese che mi chiede di presentarmi».
Le paure “esagerate” degli utenti
Altrettanto deciso per quanto riguarda le preoccupazioni degli utenti rispetto al lancio di libra, la criptovaluta criticata anche dalla Federal Reserve americana. «Il pubblico tende ad essere, credo, un po’ troppo drammatico». «Gli incontri con i regolatori – continua Zuckerberg – tendono ad essere molto meno drammatici».
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