Taglio parlamentari, via libera per il 7 ottobre, ma Di Maio non può ancora esultare: le condizioni di Pd, Leu e Italia Viva
Via libera della commissione Affari costituzionali della Camera alla riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari. La commissione ha votato il mandato al relatore, che sarà il presidente Giuseppe Brescia (M5s).
Il provvedimento approderà in Aula lunedì 7 ottobre per la discussione generale, dopodiché si passerà al voto. Per l’approvazione definitiva serve la maggioranza assoluta. Hanno votato a favore tutte le forze che sostengono il governo: M5s, Pd, Leu e Italia Viva.
Fissato sul calendario uno dei punti cruciali per i rapporti di fiducia interni alla maggioranza, da parte di Pd, Italia Viva e Leu arriva anche la richiesta di un vertice con il M5s per definire alcuni contrappesi al ddl Fraccaro, prima che la riforma costituzionale vada avanti, come riporta l’agenzia Public policy.
Uno di questi è il superamento della base regionale con cui è eletto il Senato (con una modifica dell’articolo 57 della Costituzione), ritocco del numero dei consiglieri regionali per l’elezione del presidente della Repubblica, introduzione della presenza dei presidenti di Regione con diritto di voto durante l’esame delle leggi sull’autonomia differenziata, un nuovo voto di fiducia con il Parlamento in seduta comune (almeno per l’avvio del nuovo Governo) e introduzione della cosiddetta “sfiducia costruttutiva”, anche questa da votare dalle due Camere riunite in seduta comune.
Temi che potrebbero essere introdotti alla proposta di legge costituzionale Elettori, che modifica l’età di chi può eleggere i senatori, abbassandola dai 25 ai 18 anni.
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