Voto a 16 anni, Di Maio ci prova: «Presto una legge». Crocifisso a scuola? «Ci sono soffitti che crollano»
Il voto ai sedicenni si farà. Lo ribadisce, e annuncia ufficialmentte, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio nel corso di una diretta Facebook sulla sua pagina. «Nei prossimi giorni presenteremo la proposta di legge costituzionale», assicura.
«A chi dice che è presto per farli votare rispondo che la loro è la dinamica dei “grandi” che dicono ai ragazzi che “non sono in grado”. Noi abbiamo fiducia in loro».
La polemica sul crocifisso
Di Maio interviene anche nella polemica sul crocifisso nata dalle parole del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. «Sapete che io sono cattolico. Ma non credo che il tema del crocifisso sia un tema centrale per la nostra scuola», dice il grillino.
«Abbiamo problemi di infiltrazione, crolla il soffitto. Abbiamo scuole che hanno bisogno di adeguamenti anti-incendio e anti-sismici. Il problema della scuola è aumentare gli stipendi degli insegnanti: lo affronteremo. Non alimentiamo dibattiti che non sono all’ordine del giorno di questo governo», dice Di Maio.
«Parliamo piuttosto del taglio dei parlamentari: lunedì arriva in aula alla Camera per l’ultima volta. Dopo di che è legge», dice Di Maio. «Ricorderete che questo governo è nato per completare anche questa riforma. Spero in futuro che – senza che nessuno si offenda – si possa anche affrontare il tema del vincolo di mandato. Dobbiamo evitare che chi viene eletto con una casacca, cambi quella casacca. Sviluppiamo dei processi, analizziamo il tema con i migliori costituzionalisti, ma affrontiamolo», dice il capo politico del Movimento 5 Stelle. «Per me chi viene eletto in un partito e poi lo cambia deve andare a casa».
Reddito di cittadinanza
«Non possiamo permettere che una brigatista possa ottenere il reddito di cittadinanza», assicura Di Maio intervenendo in un’altra polemica di queste ore, quella dell’assegnazione del reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni, condannata per l’omicidio D’Antona.
Il ponte Morandi
«In 14 mesi abbiamo sempre chiesto la revoca delle concessioni per il ponte Morandi, oggi è un giorno importante perché è stata issata la prima parte del nuovo ponte ma noi non molliamo sulla revoca delle concessioni, dice Di Maio. Chi non ha fatto manutenzione deve pagare», dice poi il leader del M5s. «Tutte le perizie ci danno particolari inquietanti, in tutto il governo c’è l’ok sulla revoca delle concessioni. Sono contento che ci sia nel Pd. Sono tutti d’accordo sulla linea del MoVimento 5 Stelle e su cui ha tanto lavorato Danilo Toninelli».
Video agenzia Vista
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