Cosa è il «Binge drinking» e quanti sono i giovanissimi che si intossicano con l’alcol
Il «Binge drinking», ossia il consumo di alcolici con lo scopo di raggiungere l’intossicazione è stato praticato dal 43% dei quindicenni e dal 37% delle quindicenni italiane. È quanto emerge il primo ottobre dalla rilevazione 2018 del Sistema di Sorveglianza HBSC Italia (Health Behaviour in School-aged Children – Comportamenti collegati alla salute dei ragazzi in età scolare), promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità.
Il rapporto identifica il «binge drinking» con l’assunzione di più di 5 bicchieri di alcolici nella stessa occasione, attività che i quindicenni italiani praticano più spesso che nel 2014, anno della precedente rilevazione.
Tra i più grandi invece, sembra che «sbronzarsi di proposito», traduzione prosaica di «binge drinking» sia sempre meno comune. È una diagnosi che emerge dal rapporto, pubblicato il 30 settembre, della Alleanza Internazionale per Bere Responsabilmente (IARD), una no-profit supportata da aziende del settore che si concentra sulla riduzione delle cattive abitudini legate all’alcol.
I dati raccolti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, utilizzati dalla IARD, mostrano che l’incidenza di «grandi bevute saltuarie» sembra essere diminuita del 28% tra i ragazzi tra i 15 e i 19 anni e del 23% tra i giovani tra i 20 e i 24 anni.
Uno stile di vita poco sano
Gli altri elementi che emergono dal rapporto di HBSC sono che gli adolescenti italiani tra gli 11 e i 15 anni sono fortemente sedentari, mangiano male e bevono troppo. Ma l’88,2 di loro pensa di avere uno stile di vita sano ed equilibrato, un dato in crescita rispetto al 2014.
Il 20-30% dei ragazzi non fa colazione e solo un terzo dei giovani consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno. Quelli che fanno sport sono ancora meno: nemmeno un ragazzo su 10 svolge almeno un’ora di attività fisica al giorno, come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Circa il 70 di loro invece guarda un’ora o più di televisione al giorno.
Il 14,3% degli undicenni maschi consuma bibite zuccherate e gassate almeno una volta al giorno. Per i tredicenni la cifra scende a 13,7% e a 12,6% per i quindicenni. Questa abitudine sta però diminuendo, già dal 2014, per ragazzi e ragazze di tutte le fasce d’età.
Rimane stabile nonostante le campagne di sensibilizzazione sempre più presenti la percentuale di non fumatori: sono l’89%, in calo solo di un punto percentuale rispetto al 2014. Le quindicenni italiane fumano di più rispetto ai maschi: il 32% delle giovani italiane ha fumato almeno un giorno nell’ultimo mese contro il 25% dei maschi.
Nonostante lo stile di vita, gli adolescenti risultano meno soggetti al fenomeno del bullismo rispetto a coetanei di altri Paesi. La maggior parte degli studenti afferma infatti di sentirsi supportata da amici e compagni di classe e di avere un buon rapporto con gli insegnanti.
Il rapporto identifica il «binge drinking» con l’assunzione di più di 5 bicchieri di alcolici nella stessa occasione, attività che i quindicenni italiani praticano più spesso che nel 2014, anno della precedente rilevazione.
Tra i più grandi invece, sembra che «sbronzarsi di proposito», traduzione prosaica di «binge drinking» sia sempre meno comune.
Gli adolescenti italiani tra gli 11 e i 15 anni sono fortemente sedentari, mangiano male e bevono troppo. Ma l’88,2 di loro pensa di avere uno stile di vita sano ed equilibrato, un dato in crescita rispetto al 2014.
Cattiva alimentazione
Il 20-30% dei ragazzi non fa colazione e solo un terzo dei giovani consuma frutta e verdura almeno una volta al giorno. Quelli che fanno sport sono ancora meno: neanche un ragazzo su 10 svolge almeno un’ora di attività fisica al giorno, come raccomanda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Circa il 70 di loro invece guarda un’ora o più di televisione al giorno.
Il 14,3% degli undicenni maschi consuma bibite zuccherate e gassate almeno una volta al giorno. Per i tredicenni la cifra scende a 13,7% e a 12,6% per i quindicenni. Questa abitudine sta però diminuendo, già dal 2014, per ragazzi e ragazze di tutte le fasce d’età.
«Binge drinking» e sigarette
Nonostante questo, i giovani italiani hanno un’alta percezione della loro qualità della vita, riporta lo studio.
Rimane stabile nonostante le campagne di sensibilizzazione sempre più presenti la percentuale di non fumatori: sono l’89%, in calo solo di un punto percentuale rispetto al 2014. Le quindicenni italiane fumano di più rispetto ai maschi: il 32% delle giovani italiane ha fumato almeno un giorno nell’ultimo mese contro il 25% dei maschi.
Dulcis in fundo
Nonostante la discutibile igiene di vita, gli adolescenti risultano meno soggetti al fenomeno del bullismo rispetto a coetanei di altri Paesi. La maggior parte degli studenti afferma infatti di sentirsi supportata da amici e compagni di classe e di avere un buon rapporto con gli insegnanti.
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