Ticket sanitario, come cambia. Speranza: «Chi ha di più deve pagare di più»
Un ticket sanitario «progressivo» e due miliardi in più di investimenti. Per adesso è solo una bozza, però sono queste le novità più importanti del disegno di legge annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Un ddl che si accompagnerà al Def, il Decreto di economia e finanza che sarà al centro della discussione politica nelle prossime settimane.
L’aumento delle risorse, deciso nel 2019
Gli investimenti del Governo destinati al Fondo sanitario nazionale aumenteranno di 2 miliardi di euro. In totale quindi passeranno da 114, 439 miliardi a 116, 429 miliardi di euro. Uno scatto che era già stato deciso nel 2019 e che prevede un ulteriore aumento degli investimenti nel Fondo sanitario nazionale di 1,5 miliardi di euro per il 2021.
Un ticket da pagare in base al reddito
L’obiettivo del ministro Speranza è chiaro: «Chi ha di più deve pagare di più, chi ha di meno deve pagare di meno. Oggi non conta se sei miliardario o in difficoltà economica». Il criterio di riferimento con cui definire il nuovo ticket sarà «il reddito prodotto dal nucleo familiare fiscale, rapportato alla composizione del nucleo stesso sulla base di una scala di equivalenza».
Il tetto annuale e le esenzioni per le malattie croniche
Oltre alla definizione di un costo progressivo in base al reddito, sono previsti anche tetti massimi annuali, superati i quali non ci si dovrà più pagare nulla. Per stabilire il costo del ticket, verranno presi in considerazione anche altri fattori, come la presenza di malattie croniche, invalidanti o rare.
Come funziona adesso il ticket sanitario
Al momento il ticket sanitario si paga in base alle prestazioni, e varia tra prestazioni ambulatoriali e pronto soccorso. Per le prestazioni ambulatoriali, solitamente visite specialistiche previste da una ricetta, il ticket ha un costo massimo di 36,15 euro, con leggere varianti su base regionale.
Per il pronto soccorso invece il tetto massimo è di 25 euro, ma vale solo per le prestazioni senza ricovero classificate come “codice bianco”. Non rientrano in questa categoria traumi e avvelenamenti acuti. Nessun ticket è previsto per i codici “rosso”, “giallo” e “verde”, una scala quindi che definisce il paziente da “molto critico” a “poco critico”.
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