Fa tutto Reina: papera e rigore parato, il Milan passa 1-2 contro il Genoa. Giampaolo salva la panchina
Il Milan chiude la crisi, almeno di risultati, e passa 1-2 a Genova, inguaiando ulteriormente i rossoblù di Andreazzoli e con Reina protagonista assoluto. I rossoneri soffrono nel primo tempo e vanno sotto al minuto 41 quando il portiere spagnolo, che sostituisce Donnarumma in extremis, commette una clamorosa papera su innocua punizione di Schone.
Il Milan rischia di crollare nel recupero ma nella ripresa, anche grazie al coraggio di Giampaolo, la ribalta. Fuori Piatek e Calhanoglu, capocannoniere e stakanovista di presenze nel 2019, dentro Leao e Paqueta. Ed è un altro Milan: in cinque minuti vanno a segno Hernandez, male Radu, e Kessie su rigore per fallo di mano di Biraschi, che viene espulso. A 12 dalla fine rosso anche per Calabria e al 93 Reina para a Shone un rigore causato dallo stesso portiere su Kouame.
La sfortuna
In un match tra pericolanti, col Milan che parte 1 punto sopra al Genoa, ci si mette anche la sfortuna. Donnarumma salta il match per un improvviso attacco di vomito. Criscito lo comincia, ma dopo scarsi 10 minuti deve uscire per infortunio dopo un inseguimento a Suso. Per Giampaolo e Andreazzoli sembra una maledizione.
Bonaventura non basta
Ma, naturalmente, derubricare i guai a sfortuna è peccato mortale. Il primo tempo di Marassi restituisce il solito, tenero Milan. Giampaolo lascia in panchina Paquetà e Leao, inserendo Bonaventura, alla sua prima da titolare dopo quasi un anno. Jack ci mette tanta qualità, ma il 4-3-3 del Milan è spurio. Suso va per conto suo, Piatek non riceve palloni, Bonaventura fa poco l’esterno e molto il centrocampista aggiunto. Tradotto: l’unico tiro degno di nota, ma neanche tanto, lo scoccherà Kessie. Quisquilie.
La papera di Reina
Per Radu zero problemi, per Reina qualcosa in più. Il portiere del Milan comincia bene. Il Genoa, che cerca poco il fraseggio e molto la palla lunga sugli esterni (Ghiglione e Pajac), la mette sulla intensità e lo spagnolo è presto provvidenziale quando Lerager si presenta in 1 vs 1. Non sarà un caso isolato. Con Calhanoglu che perde un paio di palloni sanguinosi e Theo Hernandez sonnecchiante in difesa, Reina deve mettere le pezze sulle conclusioni dei soliti Ghiglione e Pajac.
Sembra la storia del portiere che tiene in vita la baracca, e invece il fortino crolla a 4′ dall’intervallo. Schone calcia una punizione centrale, Reina pasticcia da fermo. Papera clamorosa. 1-0 Genoa. E nel recupero, col Milan in apnea prolungata, una testata di Romero per poco non fa 2-0.
Rivoluzione e ribaltone
La rivoluzione di metà tempo, di cui si parlerà e tanto, operata da Giampaolo, scuote il Milan. Fuori Calhanoglu e Piatek, dentro Paqueta e Leao. E cambia il mondo, in pochi minuti. Il Milan pareggia con un affondo di Theo Hernandez (51′) e ringrazia una dormita del Genoa (che si ferma) e del portiere Radu, che prende gol sul suo palo.
Due minuti e per un fallo di mano di Biraschi, revisionato alla Var, il Diavolo passa su rigore con Kessie e resta anche con l’uomo in più per il rosso al difensore del Genoa, entrato a inizio partita per sostituire Criscito.
Redenzione Reina
Il Milan sfiora il terzo gol con Leao, poi resta in 10 a 12 minuti dalla fine per una ingenuità di Calabria. E dimostra di avere ancora scarsa confidenza con gestione e palleggio. Al 93 Reina stende Kouame. Rigore, ma il portiere del Milan si riscatta e gela Schone. Il Diavolo può respirare. Giampaolo, soprattutto.
Foto di copertina Ansa