Inter-Juve, Conte: «Loro sono un esempio. Togliere la mia stella allo Stadium? Ignoranti»
Dopo Maurizio Sarri, tocca ad Antonio Conte presentare l’attesissimo Inter-Juve di domani; un big match che, alla storica rivalità tra i due club, abbinerà dopo lungo tempo anche l’etichetta di squadra da battere. Inter prima, Juve seconda. Per Antonio Conte a San Siro c’è l’ennesimo step di crescita da superare: «I veri valori li vedremo più avanti quando sapremo quanto valiamo e scopriremo le nostre ambizioni – dice il mister salentino-. Dobbiamo avere la voglia e il coraggio di giocare queste partite. Per noi ogni partita è importante, rappresenta uno step di crescita sotto tutti i punti di vista. Dal match di Barcellona dobbiamo imparare tanto. Contro la Juve è un test importante perché parliamo di una corazzata che negli anni ha lavorato bene. La Juve è un esempio».
Il mercato e la velocità…
Conte, che non si sbilancia sul recupero di Lukaku, si sofferma anche sul progetto Inter. Idolatrato da molti per la giovane età degli interpreti, ma saltando, secondo l’allenatore, un passaggio-chiave: «Molti parlano degli acquisti, ma non delle cessioni. Abbiamo fatto diversi cambi. Per noi sarà molto importante la crescita di questi ragazzi; tramite il lavoro stanno e devono migliorare sotto tutti i punti di vista. Ci vorrà del tempo, ma stiamo facendo un lavoro importante. Ringrazio i ragazzi per la disponibilità. Stiamo lavorando giorno e notte per far andare la macchina a 200 km/h».
La Stella allo Stadium
Conte è calmo, ma si infuria quando gli si chiede della petizione partita da qualche tifoso (e che avrebbe già superato le 15mila adesioni) per rimuovere la sua stella allo Stadium, con tanto di intervento censore di Agnelli che ha severamente bocciato l’ipotesi: «Mi dispiace che Agnelli sia intervenuto – tuona Conte -. Intervenendo ha dato importanza a un’iniziativa becera e volgare. È una cosa ignorante, priva di insegnamento e valori: non la voglio neanche commentare. La colpa è anche vostra che date spazio a degli ignoranti e alimentate la violenza».
Foto di copertina Conte/Ansa
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